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CULTURA

Richard Prince fa discutere il mondo dell'arte e dei social

Le vostre foto Instagram non sono così vostre. Guerra dei prezzi tra Richard Prince e SuicideGirls

La risposta più intelligente all'operazione di Richard Prince che tanto sta facendo discutere - ovvero vendere snapshot di foto Instagram rubate dai profili, a prezzi anche oltre $ 100mila dolari -  arriva da SucideGirls. Che ha messo in vendita lo stesso scatto per un prezzo di molto inferiore. À la guerre comme à la guerre.

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di Cristina Bolzani
La risposta più intelligente all'operazione di Richard Prince che tanto sta facendo discutere - ovvero vendere snapshot di foto Instagram rubate dai profili, a prezzi anche oltre 100mila dollari - arriva da SuicideGirls. La fondatrice del marchio Missy Suicide, anche conosciuta come Selena Mooney, ha annunciato di aver messo in vendita la stessa immagine di Prince per 90 dollari, mentre la sua galleria, Gagosian, l'ha messa in vendita per 90mila dollari alla Frieze Art Fair di New York.
 
À la guerre comme à la guerre. L'artista si è attirato reazioni al vetriolo per il nuovo caso sollevato dalla sua mostra New Portraits. In realtà il noto fotografo e pittore fa più o meno la stessa cosa da decenni; ruba, cioè 'si riappropria' di immagini altrui senza chiedere il permesso, per poi cambiarle minimamente, presentarle come lavoro proprio, e venderle a prezzi importanti.

Una delle sue riappropriazioni più eclatanti fu quella dell'icona del cowboy Marlboro. In questo caso Prince - superando se stesso per i modi populisti e l'arroganza delle cifre da capogiro chieste - è più che mai specchio dei canoni estetici prevalenti. Le foto scelte sono, non a caso, di Lolite in pose sexy - portate a dimensioni e location paradossali.

La foto del maestro dell’appropriazionismo – qui si può leggere un interessante caso legale che lo ha coinvolto e visto vincitore – è considerata da molti un’icona dell’arte postmoderna; da molti altri lui è visto come un semplice ladro del lavoro altrui. La foto detiene il record di aver superato per prima la soglia del milione di dollari (nel 2005 fu venduta per 1.248mila dollari). La scena è sfumata, quasi indistinta. E’ come se andassi oltre le immagini alle quali non credo, dice Prince. E cerco di rappresentarle in un modo ancora più inverosimile.  

Ma aldilà di diatribe legali e presunzioni artistiche, qui interessa sottolineare una semplice evidenza. Internet è il luogo in cui niente va a morire. Tutto ciò che finisce sui social media, per quanto possa essere contrassegnato come 'privato' non vi appartiene più. Grazie a Richard Prince sappiamo ancora di più che quello che si pubblica è pubblico. E, data la flessibilità sul copyright, può essere condiviso e anche venduto. Insomma, non pubblicate niente che non vorreste appeso in una galleria d'arte.