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MONDO

Vertice Ue-Africa

Leader Ue firmano a Malta trust fund per sviluppo Africa. Juncker: "Bisogna fare di più"

A La Valletta anche il premier Renzi che evita le domande sul governatore campano De Luca e sulla legge di stabilità dice: "Le clausole di flessibilità che l'Italia ha chiesto non le ha inventate l'Italia ma sono in linea con le regole stabilite dalla stessa Ue"

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I leader dei Paesi Ue e i presidenti delle istituzioni comunitarie hanno firmato l'accordo per l'istituzione del "trust fund" per il sostegno allo sviluppo dei Paesi africani, durante il vertice sull'immigrazione in corso a Malta, che vede riuniti oltre 60 tra leader europei e africani.

Il fondo di garanzia può contare su 1,8 miliardi messi a disposizione dalla Commissione Ue, e su un contributo diretto dei Paesi membri che per ora si è fermato a circa un centinaio di milioni, di cui 10 dalla sola Italia.

La firma dei Ventotto (per l'Italia il premier, Matteo Renzi) è arrivata all'apertura alla Valletta della seconda giornata del vertice Ue-Africa sull'immigrazione, che dovrebbe portare all'accordo su un piano d'azione comune per affrontare le cause profonde dell'immigrazione, sostenendo le economie dei Paesi di origine e aiutandoli a combattere il traffico di esseri umani e l'aumento dei flussi migratori.

"Il dialogo sta procedendo in maniera franca e rispettosa. Abbiamo un problema comune sulle due sponde del Mediterraneo e dobbiamo sostenere l'Africa perché ha un problema più grande rispetto a quello che abbiamo noi", ha detto il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. Rispondendo a una domanda sul sostegno finanziario alla cooperazione Juncker ha ribadito che "non c'è abbastanza supporto".

Per l'Italia a La Valletta il premier Matteo Renzi che ha evitato di rispondere alle domande sul governatore della Campania Vincenzo De Luca, al centro di una nuova bufera giudiziaria e mediatica, "non me lo chiedete qui, siamo a Malta", ma che ha invece commentato la legge di stabilità al centro dei lavori parlamentari di questi giorni. "Le clausole di flessibilità che l'Italia ha chiesto - ha detto Renzi - non le ha inventate l'Italia ma sono in linea con le regole stabilite dalla stessa Ue. Stiamo seguendo un percorso di recupero di autorevolezza, vale per le riforme e per il ruolo di politica estera ed economica".