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ITALIA

Le vittime avevano 3, 10, e 13 anni

Lecco. Il padre delle tre sorelline uccise: “Non dovevo lasciarle sole”

L'uomo era in viaggio per l'Albania, suo Paese d'origine, quando il fratello lo ha chiamato chiedendogli di rientrare. La confessione della donna: "Ero disperata, sono sola, sono stata io". I due si erano separati di recente. Il messaggio della figlia tredicenne in rete poche ore prima di essere ammazzata: "Sono arrivata al limite"

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Lecco
"Non dovevo lasciarle sole" si ripete il padre delle tre sorelline uccise a Lecco che ha visto in poche ora la propria vita crollare. Un "uomo disperato" così lo descrive chi lo ha visto entrare ieri al Comando provinciale, dove i carabinieri indagano sulla tragedia dell’ex moglie che ha ucciso in casa i suoi tre figli e poi ha tentato il suicidio. È stato il fratello a chiamarlo chiedendogli di tornare in Italia, dopo la tragedia. E ai parenti che ora gli stringono vicino l’uomo confessa: "Anche se non andavamo più d’accordo, non c’erano problemi tra noi. Potevo vedere le mie meravigliose bambine quando volevo. Ma non potrò mai perdonarla. Per me adesso è niente".
 
Baskim Dobrushi, operai specializzato che vive in Italia da 15 anni, in corso di separazione dalla moglie, è tornato in Italia dall'Albania, in aereo, domenica sera non appena raggiunto dalla terribile notizia. Gli investigatori hanno preferito aspettare alcune ore, prima di convocarlo, per rispettare il suo enorme dolore. Ma quando è arrivato, Baskim non ha detto molto. Ha confermato i suoi spostamenti, con la partenza venerdì sera, in auto, verso Bari, per parlare con le famiglie della fine della relazione con sua moglie. Non ha saputo spiegare cosa sia scattato nella mente della donna che gli ha dato le sue tre figlie, le ha cresciute, e poi le ha uccise in una notte. Di certo non avrebbe mai immaginato una cosa simile, altrimenti non sarebbe "mai partito". Il rapporto con la famiglia era buono, la donna riceveva regolarmente gli alimenti, poco più di un migliaio di euro dei circa 2mila che guadagnava l'uomo. Una fila di "non so" con lo sguardo basso e gli occhi vitrei. E nessuna informazione utile a livello investigativo.
 
La dinamica dei fatti

La dinamica della tragedia è ancora da chiarire ma, dalle prime ricostruzioni, sembra che la donna abbia accoltellato le sue bambine nel sonno. Avrebbe iniziato con la più piccola. Poi sarebbe stata la volta delle altre due. La più grande, Simona, avrebbe tentato di sfuggire alla furia omicida della madre, ma inutilmente. Poi la donna ha ricomposto i tre cadaveri nel letto matrimoniale, dove sono stati trovati dai carabinieri.
 
La confessione: “Ero disperata”

Resasi conto dell'orrore commesso, Edlira ha cercato di suicidarsi, senza riuscirci, e grondante di sangue è andata a suonare alla porta dei vicini, che hanno chiamato il 118. Dopo cinque ore di interrogatorio ha confessato: "Ero disperata, sono sola, sono stata io" avrebbe detto. In ospedale i medici l'hanno sottoposta a un'operazione chirurgica ma non si troverebbe in pericolo di vita. Una disperazione, forse, legata a difficoltà economiche e alla separazione dal marito, avvenuta di recente.
 
Il padre delle bambine era in viaggio per l’Albania
Aveva preso quindici giorni di ferie per recarsi a Kukes, suo paese natale in Albania, il padre delle bambine uccise. Da poco si era separato da Edlira e stava tornando in patria per spiegare alla famiglia d’origine la decisione di mettere fine al matrimonio. E proprio mentre era in viaggio è stato informato della tragedia. L'uomo, operaio metalmeccanico che da 15 anni vive stabilmente in Italia e ha doppia cittadinanza, da poco ha una relazione con un’altra donna. Un elemento che potrebbe aver alimentato la disperazione  dell’ex moglie.

Il preside delle scuole frequentate dalle bimbe: “Mai e poi mai avremmo pensato a una tragedia come questa”
"Questa è una tragedia che lascia tutti senza parole. Il dovere della scuola è ora quello di tutelare la memoria delle piccole vittime". Sono parole di Giampiero Grasso, il dirigente delle scuole dei rioni Chiuso e Maggianico di Lecco, quelle frequentate dalle bimbe. "Quando mi hanno avvisato - ha aggiunto il dirigente scolastico - ho sentito il mondo cadere". "Conosco bene la madre - ricorda il preside - Una persona che teneva tanto all'educazione delle figlie. Era presente e attenta soprattutto alla ragazzina più grande, in età adolescenziale. Le avevo parlato poco tempo fa. Mai e poi mai avremmo pensato a una tragedia come questa".

Le tre sorelline, forse, saranno sepolte in Albania
Le salme delle tre sorelle uccise, una volta espletati tutti gli esami di legge, potrebbero essere riportare nel Paese natale dei genitori, l'Albania. Sarebbe questo l'orientamento dei familiari, secondo quanto si è appreso.