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ITALIA

Dopo la manifestazione di Milano

L'editoriale di Famiglia Cristiana: da Salvini sovranismo feticista

Il rosario brandito in Piazza Duomo e i fischi della piazza contro il Papa. "Cos'altro manca per suscitare l'indignazione dei cattolici?" scrive il settimanale. Parolin: invocare Dio per se stessi è pericoloso

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Il giorno dopo il comizio della Lega a Milano arriva il commento della chiesa. Su Salvini- che ha mostrato il rosario, mandato baci alla Madonnina sulle guglie del Duomo e fatto appello ai Santi Patroni d'Europa- e sui fischi della piazza contro Papa Francesco, che proprio ieri è tornato a denunciare come il Mediterraneo si stia "convertendo in un cimitero" di migranti.

Il segretario di Stato Vaticano, il card. Parolin, ha lanciato oggi un monito: invocare Dio per se stessi è pericoloso. "Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso" ha detto a margine della Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano.



Più diretta è stata Famiglia Cristiana.  "Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a papa Francesco, ecco il sovranismo feticista" è il titolo dell'editoriale sulla manifestazione di Milano. "Mentre Matteo Salvini esibiva il Vangelo come un amuleto e si affidava al Cuore Immacolato di Maria una nave carica di naufraghi riceveva il divieto di approdare a Lampedusa e l'Onu ci condannava per violazione dei diritti umani", si legge. "Cos'altro manca per suscitare l'indignazione dei cattolici?".

E Salvini replica, da Sassuolo, dicendosi "orgoglioso delle nostre radici". "Il direttore di un settimanale cattolico che mi ha attaccato perché ieri ho osato parlare di Dio, del Papa, dei nostri valori e mostrare un rosario. Io sono orgoglioso della nostra storia e delle nostre radici e di testimoniare una civiltà accogliente, generosa".

Il segretario del Carroccio non è nuovo a questo tipo di "testimonianza": a febbraio 2018, durante la campagna elettorale per le politiche del 4 marzo, giurò sul Vangelo con il rosario in mano: "Andiamo a governare".

In serata, Salvini torna sulla vicenda. "Sono l'ultimo dei buoni cristiani: sono divorziato, sono peccatore, dico le parolacce, vado a messa tre volte l'anno. Ma difendo la nostra storia, l'esistenza delle scuole cattoliche. Non so se sono un buon cattolico ma sono un uomo felice e chiedo rispetto. Se credo in Dio e chiedo la protezione di Maria, dà fastidio a qualcuno?". dice a "Non è l'Arena", su La7 commentando le parole del cardinale Parolin, cui ha plaudito Di Maio: "Parlo poco e lavoro tanto. Non commento le parole dei cardinali e di Di Maio".