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POLITICA

L'ipotesi del partito unico

Salvini: "Non facciamo politica in base alle sentenze, il nome Lega non si tocca"

Sulla vicenda della Diciotti: "Al procuratore dico che lo rifarei". La manovra? "Sfioreremo il 3% senza superarlo"

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"Noi non facciamo politica in base ai soldi e alle sentenze di questo o di quel magistrato. Abbiamo un programma di governo e quello rispettiamo. A tasche piene o a tasche vuote, colpevoli o innocenti". Così il ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini, a chi gli chiede se lancerebbe un partito unico del centrodestra se il Tribunale del riesame di Genova dovesse accogliere la richiesta della procura di bloccare i fondi della Lega. Salvini ha parlato arrivando alla Berghem Fest di Alzano Lombardo (Bergamo).

"Diciotti? Al procuratore dico che lo rifarei"
"Dico con immenso affetto al Procuratore di Agrigento che se arriverà un'altra nave in un porto italiano farò esattamente quello che che ho fatto quest'estate, né più né meno" ha detto intervistato da Mario Giordano, rispondendo a una domanda sul caso Diciotti, "sono arrivato a 45 anni per vivere un'estate incredibile. Mai avrei pensato nella vita di essere indagato per sequestro di persona".

"Il nome Lega non si tocca"
"No, il nome Lega non si tocca" risponde poi alla domanda sull'ipotesi di un cambio di nome, se il Tribunale del riesame di Genova dovesse decidere di bloccare i fondi della Lega. “No. la Lega c'è e ci sarà, coi soldi o senza, con condanne o senza. Perché la Lega è il popolo e il popolo non lo ferma nessuno. Preferisco avere cervello pieno e le tasche vuote e non come il Pd che ha le tasche pieno e il cervello vuoto" conclude.

Manovra: "Sfioreremo il 3% senza superarlo"
Il vincolo del 3% "lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo" ha commentato infine Salvini, "Cercheremo di rispettare tutti i vincoli imposti dall'Europa, ma prima viene il benessere dei cittadini italiani, quindi che Dio ce la mandi buona".