Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Legge-di-stabilita-Istat-Manovra-espansiva-nel-2015-799df7f8-1a5f-4b21-a939-b53ac470ca4f.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Audizione

Legge di stabilità, Istat: "Manovra espansiva nel 2015"

Il presidente dell'Istituto di statistica Giorgio alleva sulla manovra

Condividi
Per il 2015, la manovra decisa dal governo è espansiva, nelle valutazioni di impatto ex ante, per circa 7 miliardi di euro (4 decimi di punto di Pil). E' il parere dell'audizione del presidente dell'Istat Giorgio Alleva nel corso dell'audizione sulla Legge di Stabilità. Per il 2016 la manovra risulta in sostanziale pareggio ex ante, con un aumento netto delle uscite per circa 5 miliardi annui e un aumento delle entrate totali di pari ammontare. Nel 2017 la manovra necessaria per raggiungere l'obiettivo di saldo ha un impatto restrittivo ex ante pari a 6,8 miliardi.

Nel dettaglio il presidente dell'istituto di statistica ha poi detto che grazie al bonus 80 euro "risulta un aumento del reddito dei beneficiari pari a circa l'2,7%", sottolineando come la misura non comprenda "numerose famiglie nelle fasce più povere".Dal punto di vista temporale nel 2015 e nel 2016 la crescita economica "beneficerebbe in modo marginale delle manovre espansive, rimanendo sostanzialmente invariata rispetto al
quadro tendenziale". L'aumento della dinamica dei consumi delle famiglie si rifletterebbe in parte in maggiori importazioni e verrebbe compensato dalla riduzione di consumi e investimenti pubblici. Nel 2017, per l'orientamento restrittivo della manovra la crescita economica si ridurrebbe di quasi due decimi di punto. "La dinamica dell'occupazione è stimata migliorare di 3 decimi di punto in entrambi gli anni (2015 e 2016), corrispondenti a oltre 50 mila occupati aggiuntivi ogni anno" ha affermato Alleva spiegando che è una stima che non tiene conto delle riforme in itinere come il Jobs Act. Infine, sul taglio dell'Irap, il presidente dell'Istat ha detto. " "Le imprese del Nord risultano avvantaggiate" dalle misure relative all'Irap e "dunque molte tra le Regioni settentrionali - Friuli Venezia Giulia, Veneto,
Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia - vedrebbero ridotte le entrate Irap in misura superiore alla media".