Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Legge-di-stabilita-primo-via-libera-Ue-Katainen-Nessuna-bocciatura-e201ad7e-32d6-44f5-a0cf-c65fb3140281.html | rainews/live/ | true
POLITICA

L'ok della Commissione

Legge di stabilità, primo via libera dell'Ue. Katainen: "Nessuna bocciatura"

La Commissione europea non giudica alcuno stato dell'Eurozona in "significativa violazione" delle norme di bilancio. Così il commissario Ue agli affari economici in una nota stampa in cui da di fatto un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioé i cinque stati considerati a rischio di "seria violazione"

Condividi
Bruxelles
La Commissione europea  al momento non giudica alcuno stato dell'Eurozona in "significativa violazione" delle norme Ue di bilancio. Lo scrive il commissario Ue agli affari economici, Jirky Katainen, in una nota stampa in cui da di fatto un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioé i cinque stati considerati a rischio di "seria violazione" delle regole e ai quali la Commissione ha inviato la settimana scorsa lettere di avvertimento. Gli altri stati dell'Eurozona soggetti a tale esercizio di controllo non avevano suscitato la preoccupazione di Bruxelles. 

Già prima delle note ufficiali, il portavoce del responsabile degli Affari economici aveva ribadito che l'atteggiamento dei governi italiano e francese era "costruttivo". D'altra parte, l'accordo politico tra la Ue, Palazzo Chigi e l'Eliseo, era stato raggiunto nel fine settimana scorso durante il vertice europeo. Sia il governo italiano che quello francese hanno sottoposto correzioni al progetto di bilancio 2015, seppur di misura inferiore a quanto richiesto dalla Commissione, per evitare la richiesta formale di correzione degli interventi finanziari ed economici, ma superiore a quanto inizialmente previsto nei due documenti di bilancio.

Per l'Italia la correzione si tradurrà in uno sforzo aggiuntivo per far calare il deficit strutturale dello 0,3% del Prodotto interno lordo (Pil). Il nostro Paese, come anticipato nella lettera spedita a Bruxelles dal ministero delle Finanze, metterà per questo altri 4,5 miliardi sul piatto rimanendo comunque al di sotto di quello 0,5% del Pil previsto dai patti europei. Per finanziare questa "toppa", il governo prenderà 3,3 miliardi dal fondo che era nato per abbattere la pressione fiscale. Non si tratta di risorse sottratte agli interventi annunciati, dall'Irpef all'Irap, ma una riserva che sarebbe potuta scattare in futuro, salvo appunto la necessità di attingervi per rispettare gli obiettivi di bilancio. Altri denari verranno dal minor cofinanziamento dei fondi Ue (500 milioni), dall'ampliamento dei meccanismi di lotta all'evasione dell'Iva (il "reverse charge" dovrebbe portare 730 milioni) e dall'accelerazione delle privatizzazioni.

L'accordo con Bruxelles comporta invece per la Francia un impegno da 3,6 miliardi. Alla luce di queste manovre aggiuntive, la Commissione non dovrebbe quindi adottare un'opinione sul documento programmatico di bilancio di Roma e Parigi, che sarebbe stata una bocciatura.

A novembre il parere definitivo
La valutazione delle leggi di stabilitaà compresa quella italiana sarà preparata e resa pubblica dalla Commissione europea a novembre. Lo ha indicato il commissario Ue Jyrki Katainen senza tuttavia precisato in quale giorno. Dovrebbe essere a metà mese. "I nostri servizi lavoreranno per completare una valutazione dettagliata dei piani di bilancio e la nuova Commissione adotterà l'opinione su questi" il mese prossimo. "Ogni mancanza o rischio sarà chiaramente evidenziata in quel momento. Ogni possibile ulteriore passo sotto le regole del patto di stabilità e di crescita sarà valutato più avanti, tenendo conto delle stime d'autunno della Commissione europea e delle opinioni sui piani di bilancio".

Il Ministro dell'Economia Padoan alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato
"Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell'Unione europea vuol dire che anche l'Europa è sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione". Così il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, sulla legge di Stabilità, dopo l'approvazione da parte del consiglio dei ministri della variazione della nota di aggiornamento al Def che ha recepito la richiesta di misure aggiuntive da parte di Bruxelles.