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POLITICA

Commissione Bilancio

Legge di stabilità, tetto alle pensioni d'oro. Il governo chiederà la fiducia su tre maxiemendamenti

Via libera all'emendamento del governo che rivede la legge Fornero. Il limite si applicherà su tutti i trattamenti pensionistici, anche "quelli già liquidati" ma "a decorrere dal prossimo anno"

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Eliminate le penalizzazioni introdotte con la legge Fornero sulle pensioni, per chi andava in pensione prima dei 62 anni pur avendo 42 anni e un mese di contributi per gli uomini, e 41 e un mese per le donne. E' arrivato infatti dalla commissione Bilancio il via libera a un emendamento a prima firma Gnecchi (Pd), riformulato dal relatore, che avrà effetto sulle pensioni decorrenti dal 1 gennaio 2015 e si applicherà a quanti matureranno il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.

La proposta di modifica che introduce un tetto alle pensioni d'oro, approvata durante l'esame della Legge di stabilità, è il risultato di un compromesso all'interno del governo. La proposta originaria presentata in commissione Bilancio dall'Esecutivo non fissava un paletto temporale alla norma. La misura iniziale era retroattiva e si sarebbe dunque prestata - secondo alcuni - a numerosi ricorsi in quanto incostituzionale perché toccava i diritti acquisiti. Dopo un lungo braccio di ferro si è giunti alla mediazione così come formalizzata da un subemendamento, che fa scattare il tetto all'assegno previdenziale solo dal prossimo anno.

La proposta di modifica approvata si applica a grand commis, medici, professori universitari e introduce un limite ai trattamenti pensionistici calcolati secondo il sistema misto: prevede che "in ogni caso l'importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che quello che sarebbe stato liquidato con l'applicazione delle regole di calcolo vigenti" prima dell'entrata in vigore della riforma Fornero delle pensioni.

Gli altri provvedimenti nella legge della stabilità
Arriva la detrazione per i politici che versano parte dei compensi al partito. Anche candidati ed eletti, e chi versa mensilmente, come vincolato da statuto, una quota della sua indennità al suo partito, può detrarre il versamento dalle tasse, perché considerato "erogazione liberale".

Passano da 150 a 75 milioni i tagli ai patronati previsti dalla legge di stabilità. E' quanto stabilisce un emendamento del relatore che al contempo fissa però nuovi parametri per la presenza sul territorio dei patronati stessi, riducendone di fatto il numero.  

Via libera della commissione Bilancio anche a emendamenti identici di Pd e Lega che introducono paletti più stringenti per la razionalizzazione delle società partecipate, non solo degli enti locali, ma anche di "camere di commercio, università e istituti di istruzione universitaria pubblici e autorità portuali". L'obiettivo resta quello di una riduzione entro il 2015 per cui va presentato un "piano operativo di razionalizzazione entro il 31 marzo 2015". 

Ok anche all'emendamento del governo che stanzia 5 milioni nel 2015 e altrettanti nel biennio successivo per "potenziare le misure di sorveglianza e di contrasto delle malattie infettive" e quindi anche per la lotta contro l'ebola. Approvato anche un subemendamento del Pd per consentire al personale medico e paramedico di ottenere l'aspettativa in modo più semplice al fine di recarsi nei Paesi del continente africano per contrastare il virus". 

Il Govero chiederà la fiducia
Il governo porrà la fiducia alla Camera sulla legge di stabilità: lo ha annunciato ai capigruppo di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Le fiducie saranno tre su altrettante parti del provvedimento per ragioni di omogeneità. Secondo fonti parlamentari di maggioranza il governo blinderà la legge di stabilità "spezzettando" il testo in tre tronconi per assicurare l'omogeneità delle materie su cui si chiede il voto di fiducia.