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POLITICA

La conferenza stampa a Montecitorio

Legge elettorale, Di Maio: "Noi abbiamo le idee chiare, tra gli altri molta confusione"

"D'ora in poi parleremo solo con Renzi", visto che è l'unico che decide. Luigi Di Maio, insieme a Danilo Toninelli, spiega la posizione dei 5Stelle dopo il mancato incontro con il Pd sulla legge elettorale: "Il nostro obiettivo è migliorare una legge pessima"

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Luigi Di Maio
“Oggi si è persa un’occasione per gli italiani. Noi abbiamo le idee chiare, dall’altra parte c’è molta confusione”. Comincia così la conferenza stampa in cui il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e i 5Stelle fanno il punto sulla trattativa col Pd sulla nuova legge elettorale dopo che l’incontro previsto per oggi pomeriggio è saltato. “Noi abbiamo un obiettivo preciso – spiegano i grillini – che è migliorare una legge elettorale pessima”.

Sottolineato lo stupore ed il dissenso sia per il metodo sia per la scelta di annullare, almeno per oggi, il tavolo di confronto, accusando il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini di "maleducazione istituzionale" per non aver comunicato direttamente a Di Maio il forfait del Pd, i grillini hanno spiegato quelle che sarebbero state e che saranno le loro proposte in sede di trattativa.

Ed il primo punto sottolineato da Di Maio e da Danilo Toninelli è quello sulle preferenze, irrinunciabili per i 5Stelle che, come hanno spiegato, sono disposti a fare un passo indietro su quelle negative ma non intendono rinunciare a quelle positive.

Altro punto sottolineato dai pentastellati è quello definito del Parlamento Pulito, contraltare e bilanciamento delle preferenze. Sulla falsariga di una proposta di legge popolare presentata qualche anno fa dal Movimento, sarebbe questa una norma che precluderebbe la possibilità di candidarsi a chi è stato condannato per alcune tipologie di reati.

Terzo punto portato avanti dai 5Stelle il divieto delle candidature multiple.

Quarto ed ultimo punto quello che, nei piani del Movimento, dovrebbe garantire quella governabilità invocata da Matteo Renzi e non solo e che secondo i grillini è un concetto non solo “sbagliato ma anche instabile”, e per corroborare questa tesi l’esempio portato da Toninelli è quello dell’ultimo governo Berlusconi caduto nonostante un’ampia maggioranza parlamentare. La soluzione proposta è in questo caso un doppio turno simile a quello ora in uso per le elezioni comunali. Un doppio turno senza o quasi soglie di sbarramento e senza premio di maggioranza al primo turno, fondamentalmente proporzionale, con un ricorso al ballottaggio qualora nessuno superi il 50% dei voti.

Proposte che andranno poi comunque votate e ratificate dagli iscritti on line, hanno chiarito Di Maio e gli altri.