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POLITICA

Legge elettorale, Martina risponde a Berlusconi: Pd pronto al confronto

Dalle pagine del Messaggero in edicola oggi, il Cavaliere lancia un patto sul sistema tedesco ed elezioni in autunno. "Se è apertura vera, pronti a una legge di stampo europeo" commenta il vicesegretario del Pd. Grillo ci ride su, Salvini stoppa: "Chi vuole il proporzionale non vuole vincere". E Speranza annuncia: "Ci opporremo con ogni energia al progetto di un Parlamento fatto di nominati"

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"Se è un'apertura vera il Partito democratico è pronto a un confronto serio con tutti per dare agli italiani una legge di stampo europeo". E' la risposta del vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, alla proposta lanciata da Silvio Berlusconi in un'intervista al Mattino in edicola oggi: un patto sul sistema tedesco e voto in autunno. "Spero e credo che si potrà tornare a ragionare in modo costruttivo con il Pd" ha detto il Cavaliere, che apre così a Renzi.

Ne ride Beppe Grillo. "Sulla legge elettorale abbiamo fatto la nostra proposta", ricorda il leader Cinquestelle, intercettato all'uscita dell'hotel dove ha pernottato dopo la marcia Perugia-Assisi di ieri. "Noi abbiamo già proposto la nostra visione sulla legge elettorale, poi non sono io il politico cui dovete chiedere queste cose".

Quanto a Matteo Salvini, "l'avversario è Renzi e noi abbiamo le idee chiare: se qualcuno vuole fare una coalizione e vuole veramente vincere ci vuole un sistema elettorale maggioritario dove l'eletto è scelto dall'elettore e dove chi vince la sera del voto va a governare". E dal palco del congresso della Lega Nord in corso a Parma, lancia un messaggio agli alleati dal centrodestra, in particolare a Berlusconi: "Chi vuole il proporzionale non vuole vincere e non vuole la coalizione".

E da Milano, dove è in corso un'iniziativa di Mdp, risponde Roberto Speranza: "Ci opporremo con ogni energia al progetto di un Parlamento fatto di nominati, dal prossimo fine settimana ci mettiamo in moto ricominciando con banchetti la raccolta di firme per una petizione popolare contro un parlamento di nominati, chiamando a raccolta il mondo straordinario del 4 dicembre".