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POLITICA

Dopo il referendum

Legge elettorale, i no al Mattarellum

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Immagine di repertorio
Dopo la proposta di Renzi sul "Mattarellum", arrivano anche dei 'no' al ritorno della vecchia legge elettorale.

Gasparri (Fi): Mattarellum? Non siamo d'accordo
"La legge elettorale va fatta con un accordo. Il 'Mattarellum' non ci vede d'accordo. Niente riciclaggi con paracadutati nei collegi sicuri. Strada impossibile. Pensiamo ad altro. Stop". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia.

Grillo: Renzi apre il mercato delle vacche
"Noi vogliamo andare al voto subito, con una legge elettorale che abbia il vaglio della consulta che si esprimerà il 24 gennaio. Tu vuoi aprire il mercato delle vacche e allungare il brodo per discussioni infinite sulla legge elettorale? Risparmiarcelo. #RenziFattiDaParte. L'hai detto tu: ma non dovevamo vederci più?". Lo scrive su Facebook Beppe Grillo, in un post dal titolo 'Ma non dovevamo vederci piu'? #RenziFattiDaParte'.

Costa: partire da confronto tra forze maggioranza
"La legge elettorale la vota il Parlamento e non l'assemblea del Partito Democratico". Lo ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Enrico Costa. "Ed il percorso - ha sottolineato - deve necessariamente partire da un confronto tra le forze di maggioranza: strade diverse sono innaturali e produrrebbero effetti poco costruttivi".

Cicchitto: forti perplessità
"L'introduzione di Matteo Renzi all'assemblea del Pd è stata molto interessante e per larga parte positiva anche nei suoi aspetti autocritici", ma "su un punto abbiamo una grande perplessità ed è quello riguardante l'opzione per il Mattarellum che è un sistema elettorale fisiologico di fronte al bipolarismo ma che non funziona affatto perché può dare risultati imprevedibili anche rispetto ai rapporti di forza elettorali reali con il tripolarismo". Lo dice Fabrizio Cicchitto, dell'Ncd.

"Ncd per parte sua ha avanzato una diversa proposta riguardante  due modifiche di fondo all'Italicum: l'eliminazione del bipolarismo e un ragionevole premio di maggioranza per le coalizioni: insomma una combinazione fra forme ragionevoli di maggioritario e di proporzionalismo", conclude.