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POLITICA

Il dibattito sulla riforma

Legge elettorale, la commissione approva il testo base

La commissione Affari costituzionali della Camera approva come testo base di riforma quello sottoscritto da Pd, Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Ok anche alle tabelle con i collegi, che restano però ancora uno dei nodi da sciogliere. Alfano dà battaglia sulle preferenze: ''Nel fine settimana pronti gli emendamenti''

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Roma
Tre ore di dibattito, con vivaci discussioni sulla definizione dei collegi. Alla fine la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato come testo base di riforma della legge elettorale quello sottoscritto da Pd, Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Il compromesso trovato sui collegi è che se ne riparlerà in sede di esame degli emendamenti. L’Italicum inizia quindi il suo percorso, che la prossima settimana lo condurrà in Aula. Tanti gli ostacoli all’orizzonte, dato che i contrasti sono accesissimi in particolare sul tema dell’introduzione delle preferenze, sul quale Forza Italia non intende concedere aperture.

Emendamenti fino a lunedì. Ncd tira dritto sulle preferenze
A favore del testo base hanno votato Pd, Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Scelta civica e Popolari per l'Italia. No da Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, mentre Sel non ha partecipato al voto perché impegnata nel congresso a Riccione. Gli emendamenti potranno essere presentati fino alle ore 13 di lunedì. La commissione si riunirà poi a partire da lunedi, un quarto d'ora dopo la fine della seduta d'aula, anche in notturna. Alfano ha già annunciato la presentazioni di emendamenti per introdurre il voto di preferenza

Il nodo dei collegi
A  scatenare molte polemiche in commissione sono state le tabelle con la definizione dei collegi, 157 per la Camera e 86 per il Senato disegnati sulla scia della legge Mattarella. "È un punto di partenza e non certamente un punto di arrivo - ha precisato il relatore dell'Italicum, Francesco Paolo Sisto - Io vorrei che anche la scelta dei collegi fosse patrimonio parlamentare e non delegato al Governo. Se i partiti non avranno la maturita" di definire i collegi "la delega è uno strumento possibile". 

Il dibattito sulle preferenze
L'altro tema caldo, sul quale si concentreranno molti emendamenti, è quello delle preferenze. Ieri il premier Enrico Letta ha criticato le liste bloccate, posizione sulla quale si trovano anche il Nuovo Centrodestra del vicepremier, Angelino Alfano, e la minoranza interna al Pd. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Enrico Franceschini, ha però definito la reintroduzione delle preferenze "un errore enorme" che farebbe quasi certamente saltare l'intesa. Sul tema comunque Forza Italia chiude a ogni trattativa, come ha ribadito l’azzurro Denis Verdini incontrando la responsabile riforme del Pd, Maria Elena Boschi.