ITALIA
Intesa tra Grasso e Boldrini
Legge elettorale, si parte dalla Camera
La riforma del sistema di voto sarà esaminata a Montecitorio. A Palazzo Madama la riforma costituzionale che prevede il superamento del Bicameralismo perfetto e la trasformazione del Senato

La legge elettorale passa ufficialmente nelle mani della Camera. A superare lo stallo ci hanno pensato i presidenti di Camera e Senato che con un comunicato congiunto, dopo un vertice di circa 50 minuti a Montecitorio, hanno annunciato il passaggio definitivo. Un incontro che è stato l'ultimo step di un lungo e complesso iter parlamentare durante il quale si sono consumati scontri politici dentro i partiti e nella magioranza di governo.
Il superamento del bicameralismo perfetto
Per rispettare il ruolo di entrambi i rami del Parlamento Boldrini e Grasso hanno anche stabilito che spetterà invece al Senato l'esame dei progetti di legge di riforma costituzionale già presentati e, in particolare, quello sul superamento del bicameralismo perfetto per, si legge in una nota congiunta, "l'avvio di un più moderno ed efficiente bicameralismo differenziato". Insomma, sembra proprio che con la nuova fiducia il "cambio d'agenda" del Governo promesso da Renzi si stia verificando.
I tweet di Grasso e Boldrini
"Ero sicuro dell'intesa con Laura Boldrini nell'interesse del Paese: legge elettorale alla Camera e Riforme istituzionali al Senato". Ha scritto in un tweet Pietro Grasso dopo aver lasciato Montecitorio. Anche la presidente della Camera lascia che annunciare l'intesa sia un cinguettio: "Legge Elettorale definita intesa con il presidente del Senato per il passaggio alla Camera". Plaude la scelta espressa dai due presidenti il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, che definisce "equilibrata" e capace di "chiudere una discussione sul metodo per avviare finalmente un lavoro sul merito".
Asse Sel,Pd, M5S
Favoreli al passaggio a Montecitorio dell'iter della riforma il Pd, e due forze di opposizione, Sel e M5s, mentre Ncd e Scelta civica hanno fatto cartello con Fi, Lega e gruppo delle Autonomie, pur con motivazioni politiche diverse. Alla fine è prevalso il criterio della maggioranza numerica.
La minaccia di Alfano: "o si trova l'accordo o è crisi"
Insorge il Nuovo centro destra di Alfano. "Nei prossimi 15 giorni", al più "subito dopo la Befana", questa maggioranza o trova un accordo" su legge elettorale e riforma del bicameralismo "o va in crisi. E allora ognuno si prenderà le sue responsabilità", tuona il ministro Gaetano Quagliariello.
Il superamento del bicameralismo perfetto
Per rispettare il ruolo di entrambi i rami del Parlamento Boldrini e Grasso hanno anche stabilito che spetterà invece al Senato l'esame dei progetti di legge di riforma costituzionale già presentati e, in particolare, quello sul superamento del bicameralismo perfetto per, si legge in una nota congiunta, "l'avvio di un più moderno ed efficiente bicameralismo differenziato". Insomma, sembra proprio che con la nuova fiducia il "cambio d'agenda" del Governo promesso da Renzi si stia verificando.
I tweet di Grasso e Boldrini
"Ero sicuro dell'intesa con Laura Boldrini nell'interesse del Paese: legge elettorale alla Camera e Riforme istituzionali al Senato". Ha scritto in un tweet Pietro Grasso dopo aver lasciato Montecitorio. Anche la presidente della Camera lascia che annunciare l'intesa sia un cinguettio: "Legge Elettorale definita intesa con il presidente del Senato per il passaggio alla Camera". Plaude la scelta espressa dai due presidenti il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, che definisce "equilibrata" e capace di "chiudere una discussione sul metodo per avviare finalmente un lavoro sul merito".
Asse Sel,Pd, M5S
Favoreli al passaggio a Montecitorio dell'iter della riforma il Pd, e due forze di opposizione, Sel e M5s, mentre Ncd e Scelta civica hanno fatto cartello con Fi, Lega e gruppo delle Autonomie, pur con motivazioni politiche diverse. Alla fine è prevalso il criterio della maggioranza numerica.
La minaccia di Alfano: "o si trova l'accordo o è crisi"
Insorge il Nuovo centro destra di Alfano. "Nei prossimi 15 giorni", al più "subito dopo la Befana", questa maggioranza o trova un accordo" su legge elettorale e riforma del bicameralismo "o va in crisi. E allora ognuno si prenderà le sue responsabilità", tuona il ministro Gaetano Quagliariello.