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POLITICA

Oltre alla maggioranza si sono espressi a favore FdI e FI

Legittima difesa: ok dal Senato, via libera alla legge

L'Assemblea ha approvato il provvedimento, in terza lettura, con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti. Nessun ministro M5S in Aula. Il voto accolto dagli applausi della Lega e di parte dei M5S. Salvini: "Un gran giorno per gli italiani".  Bonafede: "Non ci sarà alcun Far West". Presidente Camere Penali: "Legge inutile e pericolosa". Anm: "Meno garanzie per tutti"

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Il disegno di legge sulla legittima difesa è legge: l'Assemblea del Senato ha infatti approvato il provvedimento, in terza lettura, con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti. Il voto è stato accolto dagli applausi della Lega e di parte dei M5S. In Aula il ministro dell'interno Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e quello per l'Agricoltura Gianmarco Centinaio. 

Nessun ministro M5S in Aula
Non c'è nessun ministro M5S tra i banchi di governo, in Aula al Senato, nelle battute finali della discussione sulla legittima difesa. Presenti, tra i leghisti, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro per la P.a Giulia Bongiorno, il ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio: al loro fianco non figura nessuno tra i titolari dei dicasteri pentastellati. Presenti, inoltre, diversi sottosegretari della Lega, tra i quali quello all'Interno Nicola Molteni.   Non è la prima volta che, nel corso di questa legislatura, i ministri di una parte dell'alleanza giallo-verde siano in gran parte o del tutto assenti al momento del via libera in Parlamento ad un provvedimento voluto dall'altra forza al governo.

Salvini: un gran giorno per gli italiani
"Questo 28 marzo è un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani. Dopo anni di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene. Da oggi i delinquenti sanno che fare i rapinatori in Italia è piuù difficile: è un mestiere ancora più pericoloso".". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini al Senato dopo l'ok finale alla legittima difesa. "Non c'era nessun ministro del M5S in Aula? "Voi badate alla forma, io bado alla sostanza. La legittima difesa è legge, poi chi c'è o non c'è, chi sorride di più o meno a me interessa poco". E per questo Salvini ringrazia chi l'ha votata: "Grazie anche agli amici dei 5 Stelle e agli amici di Forza Italia e Fratelli d'Italia che hanno sostenuto questa battaglia di civiltà".

Bonafede: "Non ci sarà alcun Far West"
"La legittima difesa è legge. Non ci sarà alcun far west, evitiamo semplicemente, da ora in poi, che chi si difende legittimamente debba anche attraversare un calvario giudiziario. Era un punto del contratto di governo e l'abbiamo realizzato. Ora avanti tutta con la legge sulla violenza sulle donne", scrive il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.



Berlusconi: andremo al governo e completeremo riforma
"Il diritto alla difesa è sacrosanto: ciascuno dovrebbe sentirsi al sicuro dentro casa, libero di proteggere sé stesso, i suoi cari, le sue cose. Ecco perché nel programma che il centrodestra ha presentato alle elezioni di un anno fa ci eravamo impegnati a scrivere e ad approvare una buona legge che riformasse dal profondo l'istituto della legittima difesa". Cosi' Silvio Berlusconi in una nota. "Il testo approvato oggi non è quello che avremmo voluto, ma è certamente migliorativo rispetto alla normativa attuale - aggiunge il presidente di Forza Italia -. Per questo motivo, dopo aver ripetutamente cercato di migliorarlo, abbiamo deciso di votarlo, ma ci impegniamo fin da ora a rendere più efficace e a completare questa riforma quando saremo maggioranza e governo".

Forza Italia, Gasparri: un passo avanti
"Forza Italia vota a favore della legge sulla legittima difesa perché si tratta di un passo in avanti.  Il nostro è un sì di coerenza in quanto si sposta il baricentro delle tutele in favore del cittadino". Lo ha detto durante le dichiarazioni di voto al Senato sulla legittima difesa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.  "Abbiamo dovuto rivedere la legge approvata nel 2006 dal nostro governo - ha aggiunto Gasparri -  per evitare i troppi margini di discrezionalità da parte dei magistrati". Rivolto poi al ministro dell'Interno Salvini, Gasparri ha rilevato: "Certamente sarebbe stato meglio che le nostre proposte emendative fossero state accolte ma l'opposizione di una parte della maggioranza di governo non lo ha consentito. Faremo i miglioramenti quando avremo un governo omogeneo sul piano culturale e ideale".

Silp Cgil: porta più armi e maggiori rischi
Il pericolo è una maggiore diffusione delle armi senza un'istruttoria più efficace sul rilascio dei permessi, e di un incremento degli omicidi, in cui le vittime non sono i rapinatori ma gli stessi rapinati. Lo sottolinea Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, sulla riforma della legittima difesa: "Ricordo un dato, nel 2017 abbiamo avuto 71 suicidi e omicidi legati ad armi legalmente detenute, 17 incidenti mortali di caccia e solo due morti per rapina. Mi chiedo se non sia un errore culturale e una miopia politica che condurrà a maggiori incidenti e problemi per i cittadini".

Pd, Mirabelli: non risponde a domanda sicurezza
"Non ci sarà più sicurezza". I casi di violenza "non si risolvono armando le persone. Questa non è la legge che voleva il popolo, le persone chiedono sicurezza, prevenzione e a queste domande voi rispondete facendogli credere che la soluzione è difendersi da soli". Lo afferma il senatore Pd Franco Mirabelli nelle dichiarazioni di voto in Aula al Senato sulla legittima difesa.

Caiazza (Camere Penali): legge inutile e pericolosa
"E' una legge inutile e pericolosa". Così Giandomenico Caiazza, presidente delle Camere penali, definisce la nuova legge che riforma la legittima difesa, appena approvata in via definitiva al Senato.        "Da un lato è inutile perché la valutazione di un giudice non sarà mai eliminabile, e ci sarà sempre una interpretazione dei fatti che il giudice verrà chiamato a fare - spiega all'Adnkronos - dall'altro è pericolosa per la convinzione che si possa reagire sempre e comunque,una sorta di garanzia di impunità, cosa che certamente non è".

Anm, Minisci: dubbi di incostituzionalità e meno garanzie per tutti
"La nuova legge sulla legittima difesa non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sé grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti". A dirlo è il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci, dopo il via libera definitivo del Parlamento alla riforma. "Per non parlare - aggiunge commentando il via libera - "dei numerosi dubbi di incostituzionalità che la nuova legge comporta".

Sul voto maggioranza tiene ma numeri calano
La maggioranza M5s-Lega ha tenuto alla prova del voto sulla legittima difesa, totalizzando insieme 142 voti favorevoli (91 dei 5 stelle e 51 della Lega), ma a Palazzo Madama i gialloverdi si allontanano dalla "quota di autosufficienza" che è di 161. Nel voto sulla legittima difesa, gli alleati di governo hanno raggiunto la somma di 142 senatori favorevoli, che era esattamente il quorum necessario previsto oggi ai fini del numero legale. Quindi M5s e Lega sarebbero comunque riusciti, insieme, ad approvare il disegno di legge, senza aver bisogno dei sì di Forza Italia e Fratelli d'Italia che pure sono arrivati. Ma rispetto alla maggioranza "utile" di 161, ai gialloverdi oggi mancano all'appello 19 senatori.   

Il 20 marzo scorso la maggioranza non superò da sola la prova del voto sul caso Diciotti: allora, per decidere sull'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini serviva la maggioranza assoluta, ossia 161 senatori mentre leghisti e pentastellati si fermarono a 153 senatori.    Complessivamente a Palazzo Madama i due gruppi possono contare su una maggioranza di 165 senatori (107 M5s e 58 Lega).

Da Lega proposta di legge per rendere più facile acquisto di armi
L'intento è dichiarato esplicitamente nella relazione che accompagna l'articolato: "rendere più agevole l'iter per acquistare un'arma destinata alla difesa personale, aumentando da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d'armi".

E' questo l'obiettivo di una proposta di legge presentata alla Camera dalla deputata della Lega Vanessa Cattoi.

"Procurarsi un'arma da fuoco, nel nostro Paese - sostiene - non è un'operazione molto semplice, almeno per chi vuole farlo nel rispetto delle norme vigenti" perché "le licenze concesse per la detenzione di armi in casa sono poco più di 5 milioni, il che significa che un italiano su dieci è in condizioni di utilizzare un'arma, anche se il numero delle licenze che consentono a coloro che le acquistano di portarle con sé è largamente inferiore. Non solo, ma in Italia esistono norme molto restrittive anche sull'acquisto di cartucce e di munizioni".

"Ai sensi della normativa vigente, sono considerate armi comuni da sparo, oltre ai fucili, alle rivoltelle e alle pistole a funzionamento semiautomatico, anche - spiega - le armi denominate 'da bersaglio da sala', quelle ad emissione di gas, nonché quelle ad aria compressa o gas compressi, i cui proiettili eroghino un'energia cinetica superiore a 7,5 joule. Per acquistare un'arma dotata di potenza inferiore le procedure sono molto semplificate, in quanto è sufficiente aver compiuto la maggiore età ed esibire un documento d'identità in corso di validità".