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POLITICA

Basso spread condizione per la crescita

Letta: "Sì alla crescita, no allo sfascio dei conti"

Il premier ha replicato a Confindustria che aveva definito la legge di stabilità "un'occasione mancata" ricordando che la tenuta dei conti pubblici, di cui è responsabile, ha permesso la discesa dei tassi di interesse, con la riduzione dello "spread". Sull'unione bancaria, poi, ''è un buon passo verso Europa più unita''. Van Rompuy: "Il più grande passo dopo euro". Ma la Merkel frena

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Enrico Letta
Roma
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha risposto alle critiche di Confindustria alla legge di stabilità al suo arrivo al Consiglio europeo, oggi a Bruxelles, ricordando che la tenuta dei conti pubblici, di cui è responsabile, ha permesso la discesa dei tassi di interesse, con la riduzione dello "spread", che è una delle condizioni per la crescita.
"Io ho la responsabilità di tenere in equilibrio la barca, e voglio - ha detto Letta - che ci siano gli strumenti per la crescita, ma senza sfasciare i conti pubblici. Nessuno ha la bacchetta magica, nessuno stampa moneta, e Confindustria dovrebbe saperlo".

Van Rompuy 
Il presidente Ue Herman Van Rompuy al termine del vertice Ue ha detto: "L'Unione bancaria è il più grande passo in avanti dalla creazione dell'euro" e "siamo soddisfatti che, con l'accordo sul meccanismo unico di risoluzione, il suo cammino vada come stabilito".

Con noi lo spread a 219 punti
Ci vogliono le condizioni per la crescita, ha insistito il premier, e tra queste, in particolare, "tassi di interesse bassi e tasse basse". Con gli "spread", ha sottolineato Letta "siamo arrivati a 219 punti, il punto più basso da due anni e mezzo a questa parte", e che "perchè ci sia crescita - ha concluso - ci devono essere gli interessi bassi e le tasse basse: la legge stabilità comincia a far scendere le tasse, gli ulteriori interventi arriveranno"

L'Unione bancaria
''Buon passo verso Europa più unita'', il premier saluta così l'approvazione dell'unione bancaria europea - il meccanismo di gestione comune delle crisi bancarie - da parte dei capi di stato e di governo. Secondo Enrico Letta, con questo accordo ci saranno più tutele per i risparmiatori e per l'intera economia. Il cancelliere tedesco Angela Merkel, però, frena gli entusiasmi e dice ''il ricorso diretto al fondo per le crisi sarà possibile solo tra 10 anni''. Su questo termine, Letta si dice fiducioso che i tempi potranno abbreviarsi e conta sul lavoro del Parlamento Europeo