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MONDO

Tribunale di New Delhi

India: libertà provvisoria per Sonia Gandhi e il figlio Rahul. Sono accusati di corruzione

Per essere liberati, i due politici dell'opposizione hanno dovuto pagare una cauzione di 50 mila rupie ciascuno (circa 700 euro). Erano stati denunciati per presunte irregolarità finanziarie nell'acquisizione di immobili da parte del partito del Congresso. La prossima udienza è stata fissata per il 20 febbraio. 

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Un tribunale di New Delhi, in India, ha concesso la libertà provvisoria dietro cauzione alla leader dell'Opposizione, l'italo-indiana Sonia Gandhi e al figlio Rahul. Erano stati denunciati per presunte irregolarità finanziarie nell'acquisizione di immobili da parte del partito del Congresso. I due politici sono comparsi davanti ai giudici assieme ad altri esponenti del Congresso indiani, tra cui l'ex premier Manmohan Singh. La cauzione è di 50 mila rupie ciascuno (circa 700 euro). Prossima udienza il 20 febbraio.  

Per l'occasione è stato predisposto un massiccio cordone di sicurezza intorno al complesso giudiziario di Patiala House. La seduta, durata pochi minuti, è stata seguita in diretta dalle tv indiane. I giudici hanno respinto la richiesta del leader del Bjp, Swami Subramanian, che aveva denunciato lo scandalo, di trattenere il loro passaporto per impedire la fuga all'estero.

Sonia Gandhi è una politica italiana naturalizzata indiana
Presidente del Partito del Congresso Indiano; vedova di Rajiv Gandhi, nipote di Jawaharlal Nehru, e già primo ministro. Il suo nome era stato fatto per una possibile candidatura alla carica di primo ministro dopo la vittoria a sorpresa del suo partito nelle elezioni del 13 maggio 2004 per il rinnovo della Lok Sabha, quando è stata votata all'unanimità per condurre un governo di coalizione composto da 19 partiti. Pochi giorni dopo l'esito elettorale, Gandhi ha rinunciato all'incarico in considerazione dell'ostracismo mostrato verso di lei da gran parte della classe politica indiana, specie dall'opposizione, in quanto non nativa dell'India. Al suo posto, propose Manmohan Singh, ex ministro del governo di Narasimha Rao, che è stato accettato dalla sua coalizione, divenendo il nuovo primo ministro il 19 maggio 2004. A novembre 2010 la rivista Usa Forbes ha posizionato Sonia Gandhi al 9° posto nella classifica delle personalità più potenti del pianeta. Nel 2013 secondo Forbes è la terza donna più potente del mondo dopo Angela Merkel e Dilma Rousseff.

La famiglia di origine
Nata da Stefano e Paola Maino a Lusiana nella contrada Màini, sull'Altopiano dei Sette Comuni, in provincia di Vicenza. Il padre, ex prigioniero nella Campagna di Russia, voleva chiamarla Sonia, in ricordo di una donna che lo aveva salvato accogliendolo nella sua fattoria, tuttavia il parroco si rifiutò perché al nome non corrispondeva ad alcun santo. All'anagrafe venne registrata come Sonia, nonostante le rimostranze del parroco. Successivamente, all'età di 3 anni si trasferì con la famiglia ad Orbassano, alla periferia di Torino, dove il padre, Stefano Eugenio Maino, avviò un'impresa edìle.

Sposò Rajiv Gandhi 
Dall'unione nel 1968 con il figlio di Indira Gandhi, nipote di Jawaharlal Nehru e in seguito primo ministro dell'India, nacquero Rahul e Priyanka Vadra. Sonia Gandhi ha abbandonato la cittadinanza italiana e ottenuto quella indiana per naturalizzazione nel 1983. Entrò in politica dopo l'assassinio del marito, avvenuto il 21 maggio 1991.