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MONDO

Il conflitto in Africa del Nord

Libia, 6mila sfollati nelle ultime 48 ore. La missione segreta degli uomini di Haftar a Roma

 L'ultimo incontro fra Conte ed emissari di Bengasi avrebbe avuto luogo lunedì, si legge in un articolo esclusivo di Repubblica. "I pesanti scontri a fuoco e il bombardamento di artiglieria si sono tradotti in un'impennata degli sfollati a Tripoli e dintorni, raddoppiati nelle ultime ore", scrive l'ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari (OCHA) 

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La crisi in Libia non rientra, anzi si aggrava. L'allarme viene oggi dalle Nazioni Unite: il numero degli sfollati nelle ultime ore è raddoppiato, la situazione umanitaria si sta facendo sempre più difficile. E intanto emergono i retroscena delle trattative in corso tra i Paesi europei e i leader delle fazioni in lotta nel Paese nordafricano.

La missione segreta a Roma degli emissari di Haftar
L'Italia non ha rinunciato a giocare un ruolo da protagonista nella partita libica e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in prima persona tiene contatti fisici e telefonici con i capi di governo interessati al futuro di Tripoli. L'ultimo incontro fra Conte ed emissari di Bengasi ha avuto luogo lunedì, si legge in un articolo esclusivo di Repubblica. "Alle cinque del pomeriggio di lunedì scorso un piccolo aereo decolla dall'aeroporto di Ciampino. Proviene dall'hangar riservato ai servizi segreti. E prende una direzione sorprendente: punta verso la Libia. Lo scalo internazionale di Tripoli è stato bombardato poche ore prima, ma questo trireattore Falcon segue una rotta diversa: si dirige verso Bengasi, la capitale del generale Haftar, l'uomo forte che ha lanciato l'offensiva per conquistare la Tripolitania. Sullo schermo di Flightradar, il sito che permette di monitorare i voli, l'aereo scompare subito prima di arrivare alla costa, come fanno solo i velivoli impiegati nelle missioni top secret. Ed è partendo da questa traccia che Repubblica ha ricostruito la trattativa imbastita dall'Italia per cercare di fermare l'escalation di violenza in Libia", spiega il quotidiano.

 "Quel lussuoso Falcon viene utilizzato solo da Haftar e dal suo stretto entourage. Lunedì ha trasportato a Roma una delegazione di alto livello che forse comprendeva - anche se mancano conferme - il figlio del generale e suo principale consigliere. Gli emissari libici si sono incontrati con Giuseppe Conte: un summit fondamentale che si è protratto a lungo, provocando due ore di ritardo nella trasferta milanese del premier", si aggiunge. "L'Italia resta ferma nel sostegno al presidente Serraj, l'unica autorità riconosciuta dalle Nazioni Unite. Anche dopo i colloqui romani con la delegazione di Haftar, l'ambasciatore Buccino ha informato Serraj", si legge ancora. "Ma il governo di Roma cerca di sfruttare una condizione unica: veniamo considerati super partes e questo ci permette di dialogare con chiunque".

Conte alle 15 alla Camera
Alle 15, il premier terrà un'informativa urgente sui recenti sviluppi della situazione in Libia alla Camera.

Sul campo continuano gli scontri
Intanto la situazione sul campo resta molto tesa. "I pesanti scontri a fuoco e il bombardamento di artiglieria nelle zone residenziali di Ain Zara e Khalla al-Forjan si sono tradotti in un'impennata degli sfollati a Tripoli e dintorni, raddoppiati nelle ultime 48 ore a oltre 6.000 persone", scrive l'ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari (OCHA) in un "aggiornamento flash" sulla situazione nei dintorni della capitale.

L'OCHA precisa che a causa dei combattimenti in corso, delle restrizioni all'accesso e del targeting indiscriminato dei primi soccorritori, solo 58 su 580 famiglie che si sono registrate per evacuazioni dalle aree particolarmente colpite dalle ostilita' potrebbero essere trasferite a posti relativamente piu' sicuri fino ad oggi. Le nazioni unite continuano a chiedere una tregua umanitaria temporanea per consentire la fornitura di servizi di emergenza e il passaggio volontario di civili lontano dalle aree di conflitto.

Salvini: "Grave se Francia sta sabotando iniziative di pace"
"Se è vero che la Francia per interessi economici o commerciali bloccasse le iniziative europee per riportare la pace, sostendendo una parte che combatte, sarebbe molo grave. Stiamo approfondendo, purtroppo ci sono delle evidenze". Lo ha detto il vice premier e ministro Matteo Salvini, ospite a "No stop news" su Rtl 102.5. "Qualcuno - ha domandato Salvini - per caso ha dei dubbi sul fatto che l'intervento contro Gheddafi di qualche anno fa, animato dal presidente Sarkozy, fosse un intervento umanitario e non, piuttosto, un intervento dettato da interessi economici e commerciali? Non vorrei che stessimo rivedendo lo stesso film e che poi, a pagare le conseguenze fossero gli italiani. Ma ora c'è un governo che alza la testa e che reagisce". 

Di Maio: "Non servono prove di forza"
"Sulla Libia non servono prove di forza o latro. E' inutile che qualcuno faccia iul duro odica 'Ci penso io?, questo governo l'unica cosa che deve fare è tenere in sicurezza l'Italia, le sue aziende e il mediterraneo, supportando il piano delle Nazioni Unite. Escludiamo del tutto ogni possibile intervento militare dell'Italia in Libia". E' quanto sostiene il vicepremier Luigi Di Maio.