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MONDO

La conferenza stampa a Palazzo Chigi

Libia, Conte: "Vogliamo cessate il fuoco e ritiro forze Haftar. Scongiurare crisi umanitaria"

Il Presidente del Consiglio ha incontrato vicepremier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani.  In Libia si continua a combattere: 147 il numero dei morti, oltre 600 i feriti, 18 mila gli sfollati, secondo l'Oms

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Sulla Libia "lavoriamo per fermare le ostilità, vogliamo un cessate il fuoco immediato, riteniamo che il dialogo politico sia l'unica soluzione plausibile e sostenibile sul terreno", ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Chigi. "Dobbiamo scongiurare una crisi umanitaria che sarebbe devastante per le ricadute ovvie in Italia e in Ue", ha detto il premier. "Chi pensava che l'opzione militare in Libia potesse dare stabilità è stato smentito", ha aggiunto.  "Non è il momento di dividerci ma occorre lavorare concretamente" per arrivare a un cessate il fuoco in Libia.

Il governo italiano auspica un cessate il fuoco in Libia e un ritiro delle forze del Libyan national army (Lna) di Haftar, ha spiegato il presidente del Consiglio, al termine dell'incontro con il vice primo ministro e ministro degli Esteri dello Stato del Qatar, Sceicco Moahmmed Bin Abdulrahman Bin Jassim Al Thani. "Al Thani - ha spiegato Conte in sala stampa a Palazzo Chigi - è reduce da una visita in altri paesi, anche loro sono fortemente preoccupati per l'escalation in Libia. Abbiamo espresso la forte preoccupazione per la deriva militare, non riteniamo questa possa essere la soluzione, stiamo lavorando con la massima determinazione per evitare che continuino le ostilità militari. Vogliamo un cessate il fuoco e auspichiamo il ritiro delle forze Lna".

 "Questa sera vedrò anche il vicepresidente del consiglio presidenziale libico Maitig a conferma del fatto che sarebbe riduttivo e semplicistico pensare la questione libica affidata esclusivamente al binomio Haftar-Serraj, in realtà gli attori libici sono anche di più". Così il premier Giuseppe Conte, dopo l'incontro con il vicepremier del Qatar Al Thani a Palazzo Chigi. "Ci sono attori globali, stranieri, che stanno avendo un'incidenza forte in questa situazione"



 Al Sarraj: "In 800mila pronti a partire"
"Fate presto", il peggioramento della situazione in Libia potrebbe spingere "800mila migranti e libici a invadere l'Italia e l'Europa". E in questo enorme numero di migranti ci sono anche criminali e soprattutto jihadisti legati all'Isis. Lo sostiene il premier libico Fayez al Serraj, in un'intervista all'inviato del Corriere della Sera a Tripoli, pubblicata sul sito del quotidiano. Serraj ringrazia inoltre l'Italia per la sua mediazione e per il suo sostegno per la pace in Libia. 




L'Onu contro Haftar: il suo è un golpe 
"Khalifa Haftar non sta compiendo un'operazione anti-terrorismo, ma un colpo di Stato": lo ha detto l'inviato speciale dell'Onu in Libia, Ghassan Salamè, al programma radiofonico R4 della Bbc.

Oms: i morti negli scontri sono 147, oltre 600 i feriti
Continua intanto a salire il numero delle vittime negli scontri attorno a Tripoli tra l'esercito del governo libico riconosciuto dall'Onu di Fayez Al Serraj e l'Esercito nazionale libico del maresciallo Khalifa Haftar: lo riferisce l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui le vittime sono 147 e 614 i feriti.

Guidato dall'uomo forte della Cirenaica, l'Esercito nazionale libico ha sferrato dall'inizio di aprile una offensiva militare per conquistare Tripoli, dove ha sede il governo di Fayez Al Serraj, che resiste e passa alla controffensiva: "No a un cessate il fuoco, le forze di Haftar devono ritirarsi".

Onu: 18mila sfollati a Tripoli, 4mila migranti intrappolati
Sono almeno 18.000 gli sfollati libici a causa degli scontri nella capitale Tripoli di cui 2.500 sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni solo nelle ultime 24 ore. Lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, secondo cui 3.000 migranti sono "intrappolati" nei centri di detenzione e hanno bisogno di assistenza umanitaria.  

Missili Grad su un quartiere vicino all'aeroporto di Tripoli 
All'alba, cinque missili Grad sono caduti su un quartiere residenziale alle porte di Tripoli, Abu Salim, sulla strada per l'aeroporto della capitale libica. Lo ha riferito lo stesso sindaco del quartiere su Twitter. Secondo un portavoce, il  bombardamento ha colpito diversi appartamenti e case e sono intervenuti i cittadini per estinguere i fuochi ma non ci sono state vittime. Il governo di al Serraj accusa l'Esercito nazionale libico di Haftar di lanciare missili anche contro le abitazioni di civili, ma le forze di Haftar si difendono sostenendo che sono in atto tentativi per delegittimare l'offensiva.