Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Libia-Di-Maio-al-vicepremier-Maitig-Soluzione-della-crisi-non-puo-essere-militare-34b9464d-34d6-4cae-bb4e-f5117cc89db1.html | rainews/live/ | true
MONDO

Massima attenzione del governo italiano al dossier libico

Libia, Di Maio vede Al Sarraj e il generale Haftar: "Soluzione della crisi non può essere militare"

Al centro dei colloqui il conflitto in corso nel paese, la conferenza di  Berlino, il memorandum sull'immigrazione. Raid aerei di Haftar a Sud di Tripoli

Condividi
La soluzione della crisi in Libia "non può essere militare": lo ha detto, a quanto si apprende, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio incontrando a Tripoli il presidente del consiglio presidenziale libico, Fayez al-Sarraj e il suo vice, Ahmed Maitig, dopo un colloquio bilaterale con il ministro degli Esteri libico,Mohammed Siala.

La missione in Libia del ministro degli Esteri è cominciata questa mattina quando il titolare della Farnesina è atterrato a Tripoli. Dopo gli incontri nella capitale Di Maio si è diretto a Bengasi per incontrare il generale Khalifa Haftar. 

E infine l'incontro a Tobruk con il presidente della Camera dei rappresentanti, Aghila Saleh. Al centro dei colloqui il conflitto in corso, la conferenza di  Berlino, il memorandum sull'immigrazione e altri temi centrali. La visita del ministro Di Maio si inserisce in una cornice di massima  attenzione che il governo italiano attribuisce al dossier libico.

Al-Sarraj: a Berlino invitare tutti i Paesi coinvolti
"La necessità di invitare" alla conferenza di Berlino "tutti gli Stati coinvolti negli affari libici", "senza nessuna esclusione", è stata "sottolineata" dal premier libico Fayez al-Sarraj nell'incontro avuto a Tripoli con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, come scrive la pagina Facebook dell'Ufficio stampa del Consiglio presidenziale libico di cui è capo Sarraj. Il primo ministro ha "messo l'accento sulle relazioni privilegiate tra i due Stati fratelli e si è felicitato per il sostegno italiano al governo di accordo nazionale e ai suoi sforzi per superare la crisi attuale. I colloqui hanno riguardato anche questioni di interesse comune nei campi della sicurezza, economia e migrazione illegale", riferisce il post senza precisare ulteriormente.   

Sarraj ha confermato a Di Maio che "in cima" ai "principi nazionali" per "risolvere i problemi interni" della Libia ci sono "l'unità del territorio libico e il rafforzamento della sovranità nazionale".

Raid aerei di Haftar a Sud di Tripoli
Intanto, la tensione resta altissima nel Paese. L'aviazione dell'Esercito nazionale libico, del generale Khalifa Haftar, ha compiuto tre raid su Ain Zara, a sud della capitale libica Tripoli.

Mobilitazione anti-Haftar di otto città
Otto città dell'ovest e del centro della Libia, in linea con quanto fatto dalla potente Misurata, hanno annunciato la "mobilitazione generale di tutte le forze per porre fine alla battaglia contro Haftar". Lo scrive il sito Libya Observer raggruppando singoli annunci fatti ieri da Zliten, Khoms, Msallata, Zawiya (Zauia), Zintan, Kabaw,Rahaibat e Jamil, le quali "hanno dichiarato lo Stato di allerta elevata e piena mobilitazione di truppe" per "lanciare una grande operazione al fine di sconfiggere" il generale Khalifa Haftar.

Cremlino: "Putin discuterà con Erdogan sostegno militare a Tripoli"
Il presidente russo Vladimir Putin,  nell'incontro che avranno il prossimo 8 gennaio, discuterà con il  presidente turco Recep Tayyip Erdogan del piano di Ankara per un  sostegno militare al governo di Tripoli. Lo ha detto il portavoce del  Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui "la Russia sostiene qualsiasi  sforzo e qualsiasi Paese per trovare una soluzione alla crisi libica".

Al Sisi: Egitto non permetterà a nessuno di controllare la Libia
"Non permetteremo a nessuno di controllare la Libia. E' una questione di sicurezza nazionale per l'Egitto", ha detto il presidente al Sisi, citato da diversi media controllati dallo Stato. La Libia è nel pieno di un conflitto tra lo Gna, riconosciuto dalle Nazioni Unite e sostenuto da Turchia e Qatar, e il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Libia orientale sostenuto dall'Egitto e dagli Emirati Arabi Uniti, due rivali regionali di Ankara.