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MONDO

Il ritorno

Libia. Ex ostaggi interrogati da pm in caserma Ros. Il figlio del tecnico ucciso: "Vogliamo verità"

I due sono ancora nella caserma di Colle Salario

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Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani liberati in Libia dopo un sequestro durato diversi mesi e rientrati all'alba di oggi a Roma, sono ancora nella caserma del Ros di Colle Salario dove - secondo quanto apprende l'Ansa - sono interrogati dai pm di Roma titolari dell' inchiesta sui fatti avvenuti in Libia. L'atto istruttorio, svolto dal pm Sergio Colaiocco, potrebbe durare alcune ore e non è escluso, secondo quanto si apprende, che possa essere secretato. Obiettivo degli inquirenti è, in primo luogo, chiarire cosa sia successo in questi 8 mesi di sequestro. Il pm della procura di Roma cercherà anche di ottenere risposte su come sia avvenuta la loro liberazione e, se possibile, anche elementi utili sulle dinamiche che hanno portato alla morte degli altri due ostaggi, Salvatore Failla e Fausto Piano.

"Ora aspettiamo solo il ritorno a casa del corpo di nostro padre. Lo Stato ci deve dire la verità sulla sua morte". Stefano Piano, uno dei figli del tecnico sessantenne di Capoterra (Cagliari) Fausto Piano, ucciso in Libia con il collega Salvatore Failla, rompe il lungo silenzio della famiglia. "Non abbiamo nominato nessun legale - afferma il figlio di Fausto Piano in una dichiarazione pubblicata oggi dal quotidiano L'Unione Sarda. - quello che chiediamo in questo momento sono solo le risposte alle nostre domande. Ci devono spiegare cosa è accaduto veramente e perché mio padre ed il suo collega sono morti. Non abbiamo potuto riabbracciarlo da vivo - conclude Stefano Piano - l'unico nostro pensiero adesso è poterlo riavere presto a casa per dirgli addio dignitosamente".

Sono rientrati all'alba in Italia i due tecnici rapiti in Libia, accolti in un lungo e commosso abbraccio dai loro familiari. Il ritorno a casa dei due connazionali, liberati dopo la morte a Sabrata dei loro compagni di prigionia Failla e Piano, è avvenuta al termine di una difficile giornata di trattative. Calcagno e Pollicardo sono sbarcati all'aeroporto di Ciampino alle 5 a bordo di un'aereo speciale. Ad accoglierli c'erano anche il ministro degli Esteri Gentiloni ed il comandante del Ros, generale Governale. Sbarbati, stanchi e visibilmente provati, i due tecnici hanno a stento trattenuto le lacrime.