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MONDO

Lo scacchiere Nordafricano

La Libia di Tobruk contro l'Italia: "Ambasciata e navi da guerra: è una nuova occupazione"

Il ministero degli esteri del 'governo' guidato da Abdullah al-Thani e al quale fa riferimento il generale Khalifa Haftar ha inviato mercoledi' una "nota diplomatica urgente" a tutte le ambasciate per informarle di quello che viene definito "il ritorno militare dell'Ambasciata italiana" a Tripoli. Intanto il generale Haftar tratta con i russi per una base militare di Mosca

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Torna a infiammarsi la situazione in Libia. Per ora solo da un punto di vista diplomatico, anche se il golpe di ieri annunciato e poi smentito mostra come la situazione sia ogni giorno più delicata.

Tobruk contro Roma
Le autorita' di tobruk, nell'est della Libia, si scagliano contro la riapertura dell'ambasciata italiana a Tripoli definendola una "nuova occupazione". Lo riferisce il sito 'The Libya Observer'. Il ministero degli esteri del 'governo' guidato da Abdullah al-Thani e al quale fa riferimento il generale Khalifa Haftar, secondo la stessa fonte, ha inviato mercoledi' una "nota diplomatica urgente" a tutte le ambasciate e i consolati libici all'estero per informarli di quello che viene definito "il ritorno militare dell'Ambasciata italiana" a Tripoli. "Una nave militare italiana carica di soldati e munizioni e' entrata nelle acque territoriali libiche. si tratta di una chiara violazione della carta delle Nazioni Unite e una forma di ripetuta aggressione", sostiene la nota di Tobruk, sempre secondo quanto riferisce Libya Observer.  

L'ambasciatore Giuseppe Perrone ha presentato le sue credenziali a Tripoli martedi' scorso in occasione della riapertura dell'Ambasciata italiana nella capitale libica.  

Haftar sull'incrociatore Kuznetsov. "Intesa" per base russa
Tutto questo mentre il generale Haftar "ha firmato un accordo" con Mosca per l'installazione di una base militare in Libia, in Cirenaica, come ha scritto ieri al Quds al Arabi, quotidiano panarabo di proprietà del Qatar, Paese che sostiene l'ex governo islamista di Salvezza nazionale di Tripoli.


La stessa testata, in un editoriale pubblicato sul suo sito on-line, parla di "prossime manovre della marina militare russa" nelle acque del Mediterraneo davanti alle coste libiche, con l'obbiettivo di "testare eventuali reazioni dei Paesi occidentali, troppo preoccupati di non impantanarsi" nel caos del Paese Nordafricano. Mercoledì scorso, il generale Haftar ha visitato l'incrociatore russo Kuznetsov, in transito davanti alla Libia nel suo viaggio di rientro in Russia dalla Siria. Il comandante del sedicente esercito nazionale libico è stato accolto a bordo dal Vice Ammiraglio V. N. Sokolov e una volta sul vascello si è collegato in videoconferenza con il Ministro della Difesa della Federazione Russa Sergei Shoigu, come ha fatto sapere in un comunicato il ministero della Difesa moscovita. 

Due pesi e due misure
Un certo numero di commentatori politici, scrive ancora il sito di informazione libico Lybia Observer, ha deplorato il "linguaggio ostile" della nota diplomatica di Tobruk, affermando che le autorita'libiche dell'est del paese utilizzano due pesi e due misure "non avendo invece commentato per nulla la notizia dell'entrata nelle acque territoriali libiche di una portaerei russa a bordo della quale e' salito il generale Khalifa Haftar".


Sarraj incarica esercito ristabilire ordine a Tripoli

 Il Consiglio presidenziale libico del governo d'Accordo Nazionale del premier Faez al Sarraj, "ha incaricato una unità dell'esercito di ristabilire l'ordine" nella capitale Tripoli dopo che ieri un gruppo armato guidato da Khalifah Ghwell, capo dell'ex governo islamista di Salvezza nazionale ha preso il controllo di diverse sedi ministeriali nella capitale. Lo ha annunciato lo stesso Consiglio presidenziale con una dichiarazione postata sulla sua pagina ufficiale di Facebook.

"Il presidente del Consiglio presidenziale Ahmed Matiq ha tenuto ieri notte una riunione alla quale hanno preso parte il suo vice fathi al Mujabbiri, il ministro della Difesa al Mahdi al Bargathi, il capo delle guardie presidenziali generale Najmi al Naku'ah oltre a rappresentanti dello Stato Maggiore delle forze terrestri e della zona militare di Tripoli" durante il quale "si è deciso di incaricare una unità dell'esercito libico per ristabilire l'ordine e fare fronte a qualsiasi tentativi di presa di controllo delle sedi del governo" nella capitale, come recita il testo di una dichiarazione postata sulla pagine Facebook  dello stesso Consiglio presidenziale. "Un gruppo armato leale al presidente del consiglio dell'ex governo di Salvezza nazionale Khalifah Ghwell ha fatto irruzione nel pomeriggio (di ieri) un numero di sedi governative in modo illegittimo e con la minaccia delle armi", continua il testo della dichiarazione. Ieri, in un discorso pronunciato dall'interno del ministero della Difesa libica  e trasmesso dalla tv islamista "al Tanasuh", Ghwell aveva annunciato di avere preso il controllo delle sedi del governo d'Accordo nazionale riconosciuto dalla comunità internazionale aggiungendo che il patto dal quale, un anno fa, era nato il governo d'Accordo nazionale "è scaduto".

Il golpe di ottobre
L'ex premier lo scorso 15 ottobre si rese già protagonista di un tentato golpe a Tripoli, occupando alcuni edifici governativi e una stazione tv e dicendosi pronto a combattere per rovesciare le autorità della capitale. a tripoli sono presenti numerose fazioni armate, alcune legate a Sarraj, mentre altre ostili al governo. Gli uomini di Ghweil avevano occupato il anche Rixos Hotel nella capitale libica, sede del Consiglio di Stato libico nato dall'accordo siglato in Marocco nel dicembre 2015 che ha dato vita anche all'esecutivo di Fayez Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale.