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MONDO

La crisi

Libia, Onu: "Situazione preoccupante". Di Maio: "Italia e Ue tornano protagonisti"

A Bruxelles riunione dei ministri degli Esteri europei. Borrell: per rilancio Sophia oggi non c'è intesa. Di Maio, niente Sophia, serve missione Ue su embargo armi . Portavoce Merkel a Berlino: il ruolo dell'Italia sulla Libia è "importante e costruttivo"

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Mentre l'Onu lancia l'allarme sulla Libia dove, rileva, "la situazione resta molto preoccupante" perché "nonostante alcuni segnali positivi" la popolazione continua a soffrire e la situazione economica continua a deteriorarsi, esacerbata dal blocco del petrolio, sulla questione Libia oggi a Bruxelles si è tenuta una importante riunione dei ministri degli Esteri europei.

Borrell: L'Ue non può inviare truppe al confine dell'Egitto
L'Unione europea non può posizionare truppe al confine tra Libia ed Egitto: "Sono due Stati sovrani, non possiamo andare lì e dire 'buongiorno, sono arrivati gli europei'". Così l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha risposto al termine del Consiglio Affari esteri a chi gli chiedeva se non si dovesse controllare il confine con l'Egitto per impedire l'eventuale l'ingresso di armi in violazione dell'embargo Onu. "Una parte importante del traffico di armi percorre la via del mare nella parte est della Libia - ha detto Borrell - e i consiglieri militari ci hanno detto che è importante usare i radar sulle navi per controllare il traffico aereo e per sapere da dove vengono gli aerei, che aerei sono: questo ci darà importanti informazioni".

Nuova missione operativa a fine marzo
Ancora Borrell: "Spero che la nuova missione di controllo dell'embargo Onu sulla Libia possa essere lanciata al prossimo consiglio Affari esteri ed essere operativa da fine marzo. La nuova operazione includerà anche le navi da guerra, che saranno la base per il controllo radar. Sophia copriva tutta la costa libica, se si vuole controllare l'embargo dobbiamo concentrare la sorveglianza sulla parte orientale, da dove provengono le armi. Dobbiamo seguire le rotte. Ci saranno altri compiti secondari: ad esempio la lotta al crimine organizzato che sfrutta l'immigrazione, e si dovrà proseguire l'addestramento della guardia costiera libica". 

Di Maio, niente Sophia, serve missione Ue embargo armi
"La missione Sophia non bastava a bloccare l'ingresso delle armi. E non può più esistere. E non esiste più. Questa nuova missione con un nuovo mandato, avanzata qui oggi, darà un contributo navale importante che sarà dislocato sul lato est della costa libica, dove arriva il flusso delle armi. Ottima anche la proposta di bloccare la missione nel caso si dovesse scatenare un pull factor, anche se non accadrà avendo le navi solo ad est. Ovviamente per questo serve un nuovo mandato a questa missione". Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in più sedi ha sottolineato come diversi Paesi continuano ad interferire nel conflitto nonostante gli impegni sottoscritti a Berlino. "Finalmente l'Italia è stata ascoltata. Sono dei risultati che abbiamo ottenuto dopo circa tre ore di consiglio. Finalmente l'Ue e l'Italia tornano a essere protagonisti in Libia, ma con la postura di chi vuole la pace e non di chi vuole alimentare la guerra".

Seibert: ruolo Italia importante e costruttivo
Il fatto che la guida del committee dei follow-up della Libia sia passata all'Italia "dimostra che ruolo importante e costruttivo abbia giocato l'Italia in questo processo". Afferma il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert in conferenza stampa a Berlino. Mentre l'austriaco Schallenberg ribadisce: l'operazione "Sophia non esiste più,serve un'operazione militare" nuova.