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MONDO

La missione

Libia, l'Onu conferma l'accordo sulla tregua a Tripoli

Ma l'inviato speciale Salam avverte: "L'intesa non risolve tutti i problemi". Nuovo incontro Onu se la tregua reggerà. Moavero: accordo molto positivo, ora applicarlo. Palazzo Chigi: concentrati sugli sviluppi in atto, lavoriamo a conferenza di novembre

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"Sotto gli auspici" dell'inviato speciale dell'Onu in Libia, Ghassan Salam, "un accordo per il cessate il fuoco è stato raggiunto e firmato oggi per porre fine a tutte le ostilità, proteggere i civili, salvaguardare la proprietà pubblica e privata e riaprire l'aeroporto di Mitiga": lo scrive un tweet dell'Unsmil sintetizzando l'intesa raggiunta fra le milizie.

L'intesa di oggi "non punta a risolvere tutti i problemi della sicurezza della capitale della Libia: cerca un accordo quadro sul modo di iniziare ad affrontare tali questioni", si afferma in un altro tweet.


Nuovo incontro Onu se la tregua reggerà
"Se tutte le parti daranno prova di un vero e totale rispetto del cessate il fuoco, le Nazioni unite terranno un'altra riunione per esaminare i preparativi di sicurezza della capitale" è scritto nel testo di intesa rilanciato dai siti Al-Ahrar e Alwasat. L'incontro si è svolto a Zauia (Zawiya), ha precisato Alwasat citando un componente del consiglio dei dignitari della città situata a una quarantina di chilometri in linea d'aria a ovest di Tripoli.

Moavero: molto positivo l'accordo a Tripoli
Il ministro degli Esteri Moavero Milanesi considera molto positive le prime notizie arrivate da Tripoli sul raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco. L'intesa è scaturita dalla riunione convocata sotto gli auspici del Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ghassan Salam, con il quale il ministro ha parlato più volte e si è congratulato per gli sforzi profusi e la determinazione mostrata. Lo afferma una nota della Farnesina.

Si tratta, aggiunge la nota, di un accordo importante e significativo che prevede anche diverse altre misure tese a riportare maggiore sicurezza nella capitale, ivi inclusa la strategica riapertura del suo aeroporto civile di Mitiga. Il fermo auspicio e l'impegno dell'azione diplomatica del ministro e della Farnesina, nei confronti di tutte le parti in causa, è che a questo primo annuncio faccia immediatamente seguito un'effettiva cessazione definitiva delle ostilità e l'efficace applicazione dell'intesa raggiunta, soprattutto per porre fine alle sofferenze della popolazione civile. L'obiettivo concreto del governo italiano resta di aiutare quanto più possibile a ristabilire una situazione che consenta alla Libia di proseguire in una positiva evoluzione politica, sotto l'impulso delle Nazioni Unite.

Palazzo Chigi: lavoriamo a conferenza di novembre 
l governo italiano continua a mettere a punto la Conferenza sulla Libia che si terrà in Italia a novembre. Nel vertice di oggi, si legge in una nota ufficiale di Palazzo Chigi, "sono stati definiti alcuni dettagli" sull'appuntamento. "Il governo - si legge nel testo - resta estremamente concentrato nel seguire gli sviluppi in atto in Libia nell'auspicio di un superamento delle attuali tensioni. "Nel corso della riunione di oggi su immigrazione e Libia - riferisce la Presidenza del Consiglio - abbiamo preso atto positivamente dell'impegno dei ministri degli Esteri - assunto a Vienna il 31 agosto scorso - di trovare una soluzione comune per distribuire le persone salvate in mare tra i vari Stati membri". 

Priorità più fondi Ue per ridurre i flussi 
"Anche in vista del vertice dei Capi di Stato e di governo del 20 settembre a Salisburgo - prosegue il comunicato - la priorità dell'Italia resta quella di ottenere più fondi nel bilancio dell'Unione europea - rispetto a quelli attualmente previsti - per gli interventi di sviluppo socio-economico dei Paesi da cui partono i migranti. L'obiettivo è creare le condizioni per ridurre le partenze. Il governo è soddisfatto per i risultati fin qui ottenuti e l'Italia si sta anche battendo affinché siano resi più efficaci gli accordi bilaterali per il rimpatrio nei Paesi di origine di coloro che non hanno diritto d'asilo". 

Francia: "Non siamo contro Italia, sosteniamo suoi sforzi" 
"Gli sforzi della Francia non sono diretti contro nessuno, e certamente non contro l'Italia, di cui noi sosteniamo l'iniziativa di organizzare una nuova conferenza su questo dossier importante per entrambi i Paesi": lo ha affermato il ministero degli Esteri francese. "La politica francese sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per mantenere uno scenario di uscita dalla crisi politica", ha aggiunto il Quai d'Orsay, rispondendo ai media transalpini dopo le critiche contro Parigi sul dossier libico mosse in primis dal vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. 

Ministero libico: almeno 61 morti e 159 feriti
Ha raggiunto "almeno 61 persone" uccise e 159 ferite, cui si aggiungono 12 "scomparsi", il bilancio di sangue dei nove giorni di scontri fra milizie a Tripoli cui dovrebbe aver posto fine l'accordo di cessate il fuoco raggiunto nel tardo pomeriggio. Lo riferisce il sito Alwasat citando Malek Merset, un responsabile del ministero della Salute. Sia tra i morti che tra i feriti ci sono civili, aggiunge il sito senza fornire cifre. 

Media libici: centinaia di migranti in fuga. Tripoli smentisce 
entinaia di migranti africani sarebbero fuggiti da un centro di detenzione nei pressi dell'aeroporto di Tripoli, approfittando del caos di queste ore. Ne dà notizia il sito della Reuters, citando fonti umanitarie secondo cui fino a 1.800 persone potrebbero aver abbandonato la struttura. Un video postato sui social media mostra lunghe file di africani, alcuni con buste di plastica in mano, incamminarsi via dal centro vicino all'ex aeroporto internazionale. Fonti del governo libico hanno però negato la circostanza.