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MONDO

I due tecnici della Bonatti liberati a Sabrata

Libia: Pollicardo e Calcagno in Italia dopo gli interrogatori. Atteso il trasferimento a Tripoli

Notte tranquilla per i due ostaggi nella stazione di polizia dove erano stati portati subito dopo il rilascio. Stamane nuova telefonata di Pollicardo ai familiari: "Sto bene, non piangete più". Per la prima volta ha parlato con i figli

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Potrebbero essere trasferiti presto a Tripoli i due ostaggi italiani, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, liberati venerdi' in Libia. "Non sono pronti i documenti: appena saranno pronti, saranno trasferiti", sostiene la moglie di Calcagno, Concetta Arena, raggiunta telefonicamente. I due tecnici hanno trascorso la notte a Sabrata, nella stazione di polizia dove erano stati portati subito dopo il rilascio.

Stamane, Pollicardo ha di nuovo chiamato la famiglia, a Monterosso al Mare. "Ha semplicemente voluto salutarci e di nuovo tranquillizzarci", racconta il figlio, Gino Jr. "Ha detto di sentirsi sicuro nel commissariato di polizia di Sabrata e, anche dal tono di voce, ci e' sembrato tranquillo". "Si sentono al sicuro, sono tranquilli", ha confermato la moglie di Calcagno. I due operai non hanno invece detto ne' se siano stati già interrogati, ne'  se siano a conoscenza dei tempi di trasferimento.

Pollicardo alla famiglia: "Sto bene e sono su di morale"
"Sto bene e sono su di morale. Vedrete che torno a casa presto. Non vedo l'ora". Lo ha detto Gino Pollicardo, il tecnico liberato in Libia, in una telefonata alla famiglia questa mattina. Pollicardo ha parlato con la moglie e per la prima volta dal suo rilascio anche con i due figli. "Finalmente abbiamo passato una notte normale. Siamo molto piu' sereni", hanno raccontato, dicendo di essere pronti in qualsiasi momento a partire per Roma per accogliere il loro caro. "Aspettiamo la telefonata", hanno detto.

Manager Bonatti incontra i due ex-ostaggi: presto in Italia
L' "operation manager" della ditta italiana Bonatti che opera nel complesso gasifero libico di Mellitah, Dennis Morson, ha incontrato Gino Pollicardo e Filippo Calcagno. In un filmato postato sul profilo Facebook delle milizie di Sabrata impegnate contro l'Isis nell'area di crisi, il manager in inglese spiega di aver ricevuto la comunicazione della liberazione dei due tecnici e di essersi immediatamente recato a Sabrata. "Li ho trovati fisicamente bene anche se sofferenti: ora faremo il possibile per favorirne il ritorno in Italia una volta terminate le pratiche necessarie".

"Liberati con un blitz"
i tecnici italiani Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono stati liberati con un blitz. Secondo le dichiarazioni del capo del Consiglio militare di Sabrata, Altaher Algrabli, il raid avrebbe causato otto vittime tra cui due donne kamikaze. "Gli italiani in vita erano prigionieri di un altro gruppo di Daesh", ha detto  riferendosi all'Isis e al manipolo che deteneva Salvatore Failla e Fausto Piano, gli altri due tecnici della Bonatti rimasti invece uccisi.

Algrabli ha precisato che Pollicardo e Calcagno erano tenuti "in un immobile vuoto e sono stati trovati da una pattuglia del Consiglio militare la quale ha cacciato il gruppo che li deteneva". Dopo un inseguimento, "sono stati uccisi tre uomini e poi due donne hanno attivato le loro cinture esplosive e sono rimaste uccise, come anche tre bambini che erano con loro", ha aggiunto. "Gli italiani liberati saranno restituiti immediatamente all'Italia una volta terminati gli interrogatori", ha spiegato.