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MONDO

Diplomazia

Libia. Sarraj a Palazzo Chigi da Conte. Morti primi soldati turchi. Ue rilancia embargo su armi

Oggi a Palazzo Chigi l'incontro tra Conte e Sarraj, saltato 3 giorni fa all'ultimo per volere dello stesso premier libico seccato per l'accoglienza riservata dall'Italia al generale Haftar. Sul terreno intanto ci sarebbero i primi morti tra i soldati turchi. Sul fronte diplomatico invece l'Ue rilancia l'appello ad applicare un efficace embargo sulle armi verso la Libia

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Fayez al-Sarraj (dettaglio da AP Photo/Francisco Seco, Pool)
Il premier del governo libico a Tripoli, Fayez al-Sarraj, è appena arrivato a Palazzo Chigi, per un incontro con il premier Giuseppe Conte.

"Ieri al Cae (Consiglio Affari esteri dell'Ue) la Germania ci ha ringraziato perché anche grazie al lavoro fatto dall'Italia in questi giorni si potrà presto fissare la conferenza di Berlino sulla Libia, quella che mette intorno ad un tavolo gli attori di questa maledetta guerra per procura". Così il ministro degli Esteri Luigi di Maio in un post su Facebook.

"Qualche giorno fa, nel mio incontro ad Istanbul con il Ministro turco Cavusoglu, abbiamo convenuto sul fatto di lavorare ad un tavolo Russia, Turchia e Italia per la Libia. Avevamo chiesto anche di coinvolgere nella conferenza di Berlino i paesi limitrofi alla Libia. E siamo contenti che l'Algeria sia stata coinvolta. Ora speriamo anche negli altri", ha aggiunto il ministro.

"In questi giorni ho letto di tante invettive gratuite contro il Governo per lo scarso ruolo a livello internazionale dell'Italia, ma sulla Libia abbiamo già ricevuto a Roma tutti gli attori principali. E sediamo ai tavoli importanti che ci consentono di chiedere alle parti un cessate il fuoco immediato", ha rimarcato Di Maio prima di aggiungere: "stiamo lavorando e continuiamo a farlo".

La visita arriva dopo l'annullamento, all'ultimo minuto, di quella che era prevista mercoledì scorso quando a Palazzo Chigi era stato ricevuto il generale della Cirenaica, Khalifa Haftar. 

Il premier Conte è impegnato in un'azione diplomatica che lo vedrà, dopo l'incontro con Serraj, lunedì mattina in Turchia dove sarà ricevuto dal presidente, Recep Tayyip Erdogan. Nel pomeriggio di lunedì volerà poi in Egitto dove incontrerà il presidente, Abdel Fattah al Sisi.

L'Italia ritenta così di dialogare con tutti gli attori in campo nella delicata partita libica. Mercoledì, mentre Conte riceveva Haftar a Palazzo Chigi e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, discuteva al Cairo con i suoi omologhi di Egitto, Francia, Grecia e Cipro, Erdogan e il presidente russo, Vladimir Putin, avevano proposta una tregua a Tripoli a partire da domenica. Il cessate il fuoco era stato accolto da Serraj ma respinto da Haftar.

Morti primi soldati turchi
Sul terreno, fallito almeno per ora il cessate il fuoco in Libia proposto mercoledì dalla Russia e dalla Turchia e mentre si moltiplicano gli appelli internazionali a far tacere le armi,le forze di Khalifa Haftar tentano lo sfondamento verso ovest. Dopo Sirte, si combatte per prendere la città di Misurata, roccaforte fedele al premier di Tripoli Fayez al-Sarraj. Qui e nella vicina Khoms il generale ha anche imposto un divieto di navigazione alle navi in arrivo, minacciando di affondarle. E ci sarebbero i primi morti tra i soldati turchi dispiegati nel Paese dal presidente di Ankara Recep Tayyip Erdogan a sostegno del governo di Sarraj.   

Quest'ultima notizia manca per ora di conferme ufficiali e resta piuttosto sottotraccia in Turchia, dove solamente il quotidiano Ahval parla di tre soldati uccisi e sei feriti: una ricostruzione accreditata anche da altre fonti vicine al generale di Bengasi e rilanciata da media arabi come Al Arabiyae Al Arab. Se confermato, il fatto smentirebbe le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Erdogan secondo cui i soldati turchi - 35 quelli inviati in Libia con il primo contingente -non avrebbero partecipato direttamente alle operazioni militari.   

Le trattative
Sul fronte della diplomazia, dal vertice dei ministri degli Esteri europei riunito a Bruxelles per fare il punto sulle crisi mediorientali è risuonato nuovamente un appello ad applicare un efficace embargo sulle armi verso la Libia. Così come è stata sottolineata l'esigenza di accelerare sulla conferenza di Berlino per far sedere al tavolo gli attori in gioco sullo scenario nordafricano. Un'esplicita richiesta in tal senso è arrivata anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La cancelliera tedesca Angela Merkel volerà ad Ankara il prossimo 24 gennaio per tentare di convincere Erdogan a non disertare il vertice.   

In questa fase, restano roventi le linee delle cancellerie dimezzo mondo, con continue telefonate incrociate tra i leader. Gli occhi sono tutti puntati sulle mosse del generale Haftar che a sorpresa ha deciso di snobbare l'invito di Putin al cessate il fuoco, nonostante la Russia sia uno dei suoi principali sponsor. Resta da capire se la sua sia una mossa tattica tesa a guadagnare terreno il più possibile in vista di domenica, data in cui sarebbe dovuta scattare la tregua, o se l'uomo forte di Bengasi abbia deciso di andare fino in fondo con la sua offensiva. 

Ministro turco Cavusoglu: la Russia convinca Haftar a rispettare il cessate il fuoco
La Russia deve convincere il generale Khalifa Haftar, capo dell'autoproclamato Esercito nazionale libico, a rispettare l'accordo sul cessate il fuoco che entrerà in vigore alla mezzanotte di domani. Lo ha chiesto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu a proposito dell'accordo raggiunto mercoledì a Istanbul tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan.

''La Turchia si aspetta che la sua amica Russia convinca il generale Khalifa Haftar a rispettare il cessate il fuoco in Libia in base a quanto concordato tra i presidenti turco e russo", ha detto Cavusoglu in una conferenza stampa congiunta con la sua omologa del Ghana, Shirley Ayorkor Botchwey, a Istanbul.

Inviato Putin, Italia deve coordinarsi con Mosca e Ankara
"Rispetto il governo italiano e il lavoro che il Paese ha fatto negli anni per la Libia. Oggi però la situazione non permette di giocare individualmente, occorre un coordinamento con Turchia e Russia, altri Paesi europei ce lo stanno chiedendo. Le relazioni tra i nostri governi sono molto buone, è un'opportunità unica per creare una coalizione assieme. Il limite dell'Italia è stato il mancato coordinamento con gli attori chiave. Bisogna scegliere i soci giusti per dar vita alla squadra vincente, mi auguro che ora l'Italia faccia del suo meglio". Lo afferma Lev Dengov, capo del gruppo di contatto russo per la Libia, intervistato da La Stampa. "Occorre identificare - spiega - quelli che Haftar definisce terroristi. Se avremo prova che sono tali daremo noi una mano a combatterli, ma nell'ambito di uno sforzo collettivo, con tutte le parti in campo ossia Tripoli, Misurata e Bengasi, e gli attori internazionali interessati a questo tipo di operazione. Ci auguriamo che l'Italia sia fra questi. È il doppio binario della politica di Mosca per la Libia, combattere i terroristi e trovare una soluzione per la pace. Non permetteremo che i fratelli libici si continuino ad uccidere fra loro".