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MONDO

L'albergo è di proprietà maltese

Libia, autobomba davanti a un hotel di Tripoli: 3 morti. Terroristi asserragliati all'interno

Morti 3 addetti alla sicurezza. In un comunicato, l'Isis ha rivendicato l'attacco per vendicare la morte di Al Libi, tra i leader di al Qaida e mente degli attentati alle ambasciate Usa in Africa negli anni 90. Secondo fonti maltesi, invece, i terroristi potrebbero essere legati alle milizie filo-islamiche di Fajr Libya (Alba della Libia)

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Polizia a Tripoli (LaPresse)
Tripoli
Sono tre le guardie di sicurezza libiche uccise oggi da un gruppo di uomini armati all'hotel Corinthia di Tripoli. Un tweet diffuso da un gruppo affiliato all'Isis dice che l'attacco aveva come obiettivo
'diplomatici esteri'. I terroristi, tra i due e i 5, avrebbero preso ostaggi, secondo funzionari della sicurezza. 

Ci sarebbero tra due e cinque i terroristi, che rimangono tutt'ora asserragliati su uno dei piani dell'albergo.  Le forze di sicurezza di Tripoli hanno circondato l'edificio, mentre si sentono spari da diverse zone intorno. Tutti gli altri alberghi della città sono stati evacuati.

 Immediata la rivendicazione della filiale libica dello Stato islamico: "L'attacco all'albergo è per vendicare la morte dello sceicco Abu Uns al Libi", recita il comunicato diffuso in rete con le immagini dell'Hotel. Al Libi, è morto lo scorso 3 gennaio negli Stati Uniti dove era detenuto. Al Libi era un leader di al Qaida ed è ritenuto la mente degli attentati alle ambasciate Usa in Africa negli anni '90. Catturato a Tripoli il 5 ottobre 2013 da forze speciali Usa, è stato subito portato negli Stati Uniti.

L’albergo a Tripoli preso di mira dai terroristi è di proprietà maltese. Il governo della Valletta, dopo l'attentato, ha attivato un'unità di crisi. Secondo fonti maltesi, i terroristi, che le prime notizie davano come affiliati all'Isis, potrebbero essere legati alle milizie filo-islamiche di Fajr Libya (Alba della Libia) che l'estate scorsa hanno conquistato Tripoli.