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MONDO

Minaccia Isis

Libia, colloquio tra Renzi e al Sisi. Premier: serve diplomazia. Rimpatriati gli italiani

Al centro del colloquio tra i due leader "passi diplomatici in un quadro Onu per riportare la pace". Il premier esclude interventi militari in Libia, Hollande e al Sisi: "Riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu". Il Monito del premier libico: "L'Occidente intervenga o Isis arriverà in Italia". Ministro Alfano convoca riunione al Viminale. Intanto sono arrivati a Pratica di Mare gli italiani rimpatriati

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Sono arrivati a Pratica di Mare i cittadini italiani rimpatriati dalla Libia. Sul volo c'erano una ventina di passeggeri, tra i quali anche l'ambasciatore italiano a Tripoli. Intanto di fronte alle nuove minaccie dell'Isis il premier Renzi frena su un intervento militare in Libia. L'unica strada percorribile è quella diplomatica, spiega in un'intervista al Tg5, "la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La forza dell'Onu è decisamente superiore alle milizie radicali". Intanto il Ministro Alfano ha convocato una riunione in Viminale.
Di una missione Onu nel paese il premier ha parlato anche con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. In un lungo colloquio telefonico i due leader hanno parlato della lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla situazione libica e ai passi politici e diplomatici, nel quadro del Consiglio di sicurezza Onu, per riportare sicurezza e pace nel Paese. 

Francia ed Egitto chiedono riunione d'urgenza dell'Onu
Appello all'Onu anche dal presidente francese Francois Hollande e dal capo di stato egiziano: dopo un colloquio telefonico chiedono una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazioni in Libia e "nuove misure" contro i jihadisti dello Stato islamico. L'esercito del Califfo controlla infatti un'ampia fascia del Paese, secondo fonti libiche vicine al Governo e al Parlamento di Tobruk, riconosciuti dalla comunità internazionale, "le bandiere nere dell'Isis sono già a Tripoli, si vedono sventolare dalle macchine che si aggirano nella capitale libica: prima erano poche, nascoste, adesso si stanno moltiplicando e la situazione è gravissima.

Minacce all'Italia
Dopo le minacce del Califfato all'Italia "crociata" e la disponibilità del governo "a fare la propria parte in una missione Onu"  - piano che ha ricevuto anche il plauso di Silvio Berlusconi - giovedì il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni riferirà in Parlamento sulla questione libica. Intanto il Premier detta la linea: l'Italia è pronta ad agire "nel quadro delle decisioni delle Nazioni Unite". 

Premier libico: intervenire o Isis arriverà in Italia
Abdullah al Thani, il premier del governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, chiede all'Occidente di sferrare un'offensiva aerea contro i jihadisti che controllano Tripoli altrimenti -avverte- "la minaccia arriverà in Italia".

Papa telefona al Patriarca dei Copti
Una telefonata di solidarietà quella di Papa Francesco al Patriarca della Chiesa Copta Ortodossa, Tawadros II, per manifestare la sua "profonda partecipazione al dolore della Chiesa copta per il recente barbaro assassinio di cristiani copti da parte dei fondamentalisti islamici". Lo ha reso noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.

Riunione Mogherini -Kerry
Giovedì, a margine del vertice antiterrorismo di Washington, il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini avrà una riunione con il segretario di Stato John Kerry, il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shukri, ed i capi delle diplomazie dei Paesi della regione. All'ordine del giorno la doppia minaccia rappresentata da Isis e dalla crisi che vede un governo ed un Parlamento riconosciuto internazionalmente, che controlla solo parte della Cirenaica, e quelli "ombra" degli islamisti a Tripoli che comandano nella capitale e in tutta la Tripolitania.

La Casa Bianca: serve una soluzione politica
L'esecuzione - e il video del terrore - dei 21 cristiani copti egiziani da parte degli uomini del Califfo. La presa di Sirte. L'Italia che si trova ad evacuare i propri cittadini dalla Libia. E' con preoccupazione che la Casa Bianca condanna in una nota "l'odioso atto" e sottolinea la necessità, urgente, di trovare una soluzione politica per il conflitto che dalla morte di Gheddafi infiamma la Libia.  

Sbarco degli italiani ad Augusta
Gli italiani evacuati della Libia sono arrivati intorno all'1.00 di notte a bordo del catamarano San Gwann della compagnia maltese Virtu Ferries. Ad attenderli un posto blindatissimo e tre autobus che probabilmente li hanno accompagnati nella base aerea di Sigonella, in provincia di Catania. L'intera operazione, dalle fasi di imbarco fino all'arrivo in Italia è stato scortato da Predator dell'Aeronautica Militare - gli stessi usati nei teatri di guerra all'estero - e da una nave della Marina.
 
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