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MONDO

Lo rende noto il ministero della Salute per la regione orientale

Libia, decine di morti e oltre cento feriti negli scontri a Bengasi

Le violenze tra armati di Khalifa Haftar, ex generale in pensione ora a capo di un esercito paramilitare, e le milizie integraliste islamiche hanno causato numerose vittime

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Scontri a Bengasi (foto d'archivio)
Bengasi
Almeno 79 persone sono morte e 141 sono rimaste ferite negli scontri a Bengasi tra armati di Khalifa Haftar, ex generale in pensione ora a capo di un esercito paramilitare, e milizie integraliste islamiche.

A renderlo noto è stato il responsabile del ministero della Salute per la regione
orientale.

L'offensiva di Haftar, apparentemente sostenuto da alcune truppe federali, viene portata avanti in mezzo alla crescente violenza a Bengasi imputata a potenti milizie islamiche che agiscono al di fuori del controllo del governo. Il portavoce di Haftar ha riferito che l'offensiva mirava proprio a portare queste truppe sotto il controllo dell'esecutivo e a mettere fine all'illegalità in città .

Negli ultimi due anni, le milizie hanno ucciso circa 200 personalità di spicco, tra cui vertici della polizia, pubblici ministeri, giudici e attivisti, per lo più nella zona est del paese. Nel 2012 furono uccisi anche quattro americani, tra cui l'ambasciatore statunitense Chris Stevens.