Forse un rapimento a scopo di estorsione
Libia, ancora nessuna richiesta di riscatto per il tecnico italiano rapito a Tobruk
Gianluca Salviato è stato sequestrato nei pressi di Tobruk, nella zona orientale del paese, un tecnico del settore dell'edilizia che lavora per una ditta friulana. L'uomo è irreperibile per la Farnesina, è diabetico e senza scorta d'insulina, ritrovata nella sua auto abbandonata. Il titolare della sua impresa: "per ora nessuna richiesta di riscatto"

Il tecnico italiano rapito ieri in Libia, nella regione della Cirenaica, si chiama Gianluca Salviato, ha 48 anni, è originario della provincia di Venezia, e lavora da alcuni anni per la Ravanelli di Venzone (Udine), società che opera nel settore delle costruzioni. "Non abbiamo ricevuto richiesta di riscatto per il momento" - ha detto Sergio Madotto, presidente della "Enrico Ravanelli", la società di Udine per cui Salviato lavora. Sulla situazione di tensione in quella zona della Libia ha aggiunto: "non c'era nessun segnale che potesse far pensare a un pericolo". L'ipotesi più probabile resta quella di un sequestro a scopo di estorsione.
Salviato è stato rapito a Tobruk, in Cirenaica, nella zona orientale della Libia. L'allarme è scattato dopo che l'uomo è risultato irreperibile. La notizia è stata confermata dalla Farnesina, da fonti locali e ripresa da una radio libica. Secondo le prime informazioni la sua automobile sarebbe stata trovata con le chiavi nel cruscotto. Il tecnico è malato di diabete e la sua riserva di insulina e le sue medicine erano abbandonate all'interno della vettura.
Rapito nella regione più turbolenta del Paese
La "Enrico Ravanelli Spa" è impegnata dall'ottobre 2012 nei lavori per la ricostruzione degli impianti idrici e fognari di Tobruk. La Cirenaica è la regione orientale della Libia da cui nel 2011 scaturì, a Bengasi, la rivolta contro Muammar Gheddafi e da allora è rimasta la più turbolenta del Paese nordafricano. Il controllo delle forze di Tripoli è ridotto e nell'area spadroneggiano miliziani che non riconoscono le autorità centrali.
Nel febbraio scorso rapiti altri due italiani
Non è il primo caso simile in Libia. A metà del mese di gennaio altri due italiani, gli operai edili Francesco Scalise e Luciano Gallo, sono stati rapiti a Motouba, sulla strada tra Derna e Tobruk. I due sono stati poi rilasciati il 7 febbraio scorso.