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MONDO

Braccio di ferro nel Mediterraneo

Lifeline, da Malta arriva il via libera all'ingresso nelle acque territoriali

Intanto Axel Steier di Lifeline in un comunicato attacca Berlino:  "Se la situazione a bordo della nave subira' un'escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, il ministro Seehofer ne avra' piena responsabilita. È il Salvini tedesco'"

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Ieri l'annuncio che una soluzione era stata trovata, una "soluzione europea", fortemente sollecitata dal governo italiano e che prevedeva fosse Malta ad accogliere i migranti della nave Lifeline, salvo poi chiederne la redistribuzione tra altri Paesi della UE.


Molte ore sono passate ma ancora quella soluzione resta sulla carta mentre il battello della ONG tedesca aspetta di poter sbarcare i suoi molti ospiti. Ore di attesa e di appelli, poi stamattina il via libera all'ingresso almeno nelle acque territoriali.


Il via libera dalle autorità maltesi
La nave Lifeline ha ricevuto l'ok per entrare nelle acque territoriali maltesi. Il via libera è stato comunicato dallo stesso equipaggio in un tweet. Nelle scorse ore il comandante della nave aveva avanzato la richiesta di poter avvicinare l'imbarcazione, alla quale non è stato ancora indicato un porto di approdo, sotto la costa maltese per ripararsi dalle condizioni del mare in peggioramento.



"Il ministro Seehofer? È il Salvini tedesco"
Il ministro dell'interno tedesco Horst Seehofer "agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo". Lo dice Axel Steier, di Lifeline, in un comunicato. "Se la situazione a bordo della nave subira' un'escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avra' piena responsabilita'", aggiunge nella nota.


La lunga attesa
A bordo della Lifeline, nave ong tedesca in stallo nel Mediterraneo da 6 giorni, e attorno alla quale si è innescato un caso internazionale, ci sono 234 migranti.  La vicenda della Lifeline ha inizio quando la nave  è intervenuta in soccorso di 300-400 migranti a bordo di un gommone a largo delle coste libiche. I soccorritori hanno chiesto aiuto alla guardia costiera italiana o a qualche mercantile che incrocia in zona. Ma le risposte arrivate sono state tutte negative.

La nave è intervenuta in acque Sar (Ricerca e soccorso) ed è stata la guardia costiera di Tripoli a coordinare l'operazione. Una motovedetta è stata inviata sul posto. "Ci aspettiamo - dicono dalla ong - un comportamento professionale e che le forze libiche rispettino la legge internazionale". 



La trattativa diplomatica
Quattro Stati dell'Ue - Italia, Malta, Francia e Portogallo - hanno confermato di essere disposti ad accogliere parte dei migranti salvati dalla nave Lifeline, mentre altri tre paesi - Germania, Paesi Bassi e Spagna - stanno ancora "valutando" il caso.  In un comunicato stampa, il governo maltese aveva parlato invece di sei Stati coinvolti nell'accordo

Conte: Lifeline approderà a Malta
Dopo giorni di incertezza e una lunga trattativa che ha coinvolto diversi paesi dell'Unione Europea tra cui l'Italia, ieri il premier Giuseppe Conte aveva annunciato che la nave Lifeline attraccherà a Malta. 

"Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta. Con il presidente maltese abbiamo concordato che l'imbarcazione sara' sottoposta a indagine per accertarne l'effettiva nazionalita' e il rispetto delle regole del diritto internazionale da parte dell'equipaggio". Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.  "Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull'immigrazione, secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa, l'Italia fara' la sua parte e accogliera' - annuncia - una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l'auspicio - sottolinea il presidente del Consiglio - che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte gia' preannunciato". 


Malta: "Non c'è ancora via libera"
Ma proprio sull'accordo per la redistribuzione dei migranti tra vari paesi ci sono frizioni. E per questo non c'è ancora il via libera di Malta all'approdo della Lifeline sull'isola. Lo riferiscono fonti del governo della Valletta a Malta Today, aggiungendo che il consenso all'attracco della nave dell'Ong è subordinato all'accordo tra 6 Paesi europei per la distribuzione dei migranti a bordo. Al momento, precisa il giornale maltese, manca il sì di altri due Paesi.
 
 "Lo sforzo diplomatico del primo ministro di Malta e delle istituzioni europee sta portando a un accordo ad hoc per la distribuzione dei migranti che si trovano a bordo della Lifeline, tra un certo numero di Stati membri disposti". E' quanto ribadisce su Twitter l'ambasciatore maltese a Roma Vanessa Frazier.



"Nel caso in cui la nave entri nei porti maltesi - conclude in un altro tweet - verranno effettuate indagini ed intraprese possibili azioni nei confronti della Lifeline che ha ignorato le istruzioni impartite dalle autorità italiane, in conformità alle norme internazionali, determinando questa situazione"



Salvini: "Stop all'invasione"
"E due: dopo la Ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Ong Lifeline che andra' a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verra' sequestrata". Cosi' il ministro dell'Interno Matteo Salvini, su Facebook e Twitter. "Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no", prosegue Salvini, sotto l'hashtag 'Stop invasione'.





Malta: "Inchiesta sul comandante della Lifeline"
Malta annuncia inoltre l'apertura di "un'inchiesta sul capitano della Lifeline che ha ignorato le istruzioni delle autorita' italiane date in accordo alle leggi internazionali". Ed allo stesso tempo - si legge in un comunicato del gabinetto del premier Joseph Muscat - esorta "gli Stati volenterosi a proseguire la condivisione di responsabilita' per evitare un'escalation della crisi umanitaria".  



 

Ad Aquarius negato ingresso in acque maltesi
Alla nave Aquarius della ong Sos Mediterranee, con un team di Medici senza frontiere a bordo, è stato negato l'ingresso nelle acque territoriali maltesi e nel porto della Valletta per il rifornimento ed il cambio di equipaggio. Lo fa sapere la stessa organizzazione osservando che "nessuna spiegazione ci  stata fornita".   La nave si sta dirigendo verso Marsiglia, nel sud della Francia, dopo il rifiuto di Malta a uno sbarco sulle sue coste per uno scalo tecnico.