ITALIA
Sava
Lite in famiglia nel Tarantino, tre morti. A sparare un carabiniere, che poi tenta il suicidio
Un carabiniere di 53 anni ha ucciso con un colpo di pistola la sorella, il cognato e il padre. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è sparato. Ora è grave in ospedale

Tre morti a Sava, nell'entroterra salentino, in provincia di Taranto. E' il tragico epilogo di una lite familiare, scoppiata a quanto pare per motivi economici. Il fatto è accaduto in via Giulio Cesare, nelle vicinanze del Municipio.
Un carabiniere di 53 anni ha ucciso con un colpo di pistola la sorella, il cognato e il padre. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è sparato. Il militare è ora ricoverato in gravi condizioni.
La violenta lite sarebbe legata a un'eredità divisa male e alla gestione di un terreno agricolo. L'appuntato Raffaele Pesare, di Sava, in servizio al Nucleo radiomobile della Compagnia di Manduria, ha ucciso con la pistola d'ordinanza, sparando da distanza ravvicinata e in rapida successione, suo padre Damiano, sua sorella Pasana (detta Nella), di 51 anni, e suo cognato Salvatore Bisci (detto Toruccio), di 65 anni.
Dopo aver ucciso i familiari, ha telefonato ai suoi colleghi di Manduria, già allertati da alcuni vicini di casa, poi ha rivolto l'arma contro se stesso, sparandosi al mento. All'arrivo dei soccorritori, i cadaveri si trovavano nella sala da pranzo, mentre l'appuntato, gravemente ferito, era rannicchiato su una sedia e perdeva molto sangue.
Un carabiniere di 53 anni ha ucciso con un colpo di pistola la sorella, il cognato e il padre. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso e si è sparato. Il militare è ora ricoverato in gravi condizioni.
La violenta lite sarebbe legata a un'eredità divisa male e alla gestione di un terreno agricolo. L'appuntato Raffaele Pesare, di Sava, in servizio al Nucleo radiomobile della Compagnia di Manduria, ha ucciso con la pistola d'ordinanza, sparando da distanza ravvicinata e in rapida successione, suo padre Damiano, sua sorella Pasana (detta Nella), di 51 anni, e suo cognato Salvatore Bisci (detto Toruccio), di 65 anni.
Dopo aver ucciso i familiari, ha telefonato ai suoi colleghi di Manduria, già allertati da alcuni vicini di casa, poi ha rivolto l'arma contro se stesso, sparandosi al mento. All'arrivo dei soccorritori, i cadaveri si trovavano nella sala da pranzo, mentre l'appuntato, gravemente ferito, era rannicchiato su una sedia e perdeva molto sangue.