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ITALIA

Santa Croce Camerina (Ragusa)

Loris, le lacrime del padre ai funerali. L'urlo del vescovo: "Solo un folle può uccidere un bambino"

Circa duemila persone ai funerali del bimbo di 8 anni. Sul sagrato anche una corona di fiori della madre Veronica

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Quattro corone di fiori, un cagnolino di peluche e un mazzo a forma di cuore con fiori che compongono la scritta 'Loris',  accompagnata da un nastro bianco con la scritta 'la mamma Veronica''. Il paese di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, ha dato così l'ultimo saluto al piccolo Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso. Fuori dalla basilica di San Giovanni Battista hanno seguito in duemila la messa celebrata dal vescovo di Ragusa, Paolo Urso.

L'omelia del vescovo: "Gesto disumano"
Il vescovo, durante l'omelia, ha usato parole forti, ricordando che un bambino "non può morire perché un altro essere umano si è arrogato il diritto inesistente di togliergli la vita. Come si può uccidere un bambino? Solo un folle, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato". Un gesto disumano lo ha definito il vescovo: ''Quando ciò avviene - ha aggiunto - la nostra umanità si ribella e le domande insorgono e si inseguono. Non solo quelle rivolte agli uomini, ma anche quelle rivolte a Dio. Perché? Perché Dio non è intervenuto? Perché non ha bloccato la mano omicida? Se Dio è Padre, come può
permettere che un bambino, innocente e indifeso, sia ucciso e buttato in un canalone?''. El termine dell'omelia monsignor Paolo Urso ha concluso: ''Se non sono stato capace di dire parole veramente consolanti, sia
lo stesso Signore a deporre nel cuore dei familiari del piccolo Loris e di tutti voi quelle parole che leniscono il dolore, asciugano le lacrime, rasserenano la vita''. 

Il feretro portato dal padre
Il feretro bianco è stato portato da quattro persone, tra le quali il padre del bimbo, Davide. La bara è stata fatta entrare in chiesa da un ingresso laterale. La piazza è stata transennata e presidiata dalle forze dell'ordine. Dentro il caffè Mokambo, proprio di fronte alla piazza, palloncini azzurri e bianchi sono stati fatti volare alla fine della cerimonia. Un corteo silenzioso formato dai compagni di scuola di Loris, le maestre e la preside ha raggiunto la chiesa prima dei funerali. In testa la classe di Loris, i più piccoli sono accompagnati dai genitori. Dietro altre classi delle elementari e delle medie. I bambini hanno tenuto in mano un palloncino bianco con la foto di Loris. Anche i ragazzini della scuola di arti marziali frequentata da Loris sono arrivati in piazza San Giovanni Battista. Alcuni con uno striscione con su scritto: "Ciao Loris, adesso vai in cielo e insegna agli angeli a calciare".