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POLITICA

In mattinata il vertice con Renzi e Alfano

Lupi: "Domani rassegno le dimissioni"

Il ministro delle Infrastruttre annuncia il proprio passo indietro, per la giornata in cui alla Camera dovrebbe tenere la propria informativa sui fatti legati all'inchiesta della Procura di Firenze. Lupi precisa: "Non mi ha chiesto il premier di dimettermi"

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Roma
"Domani rassegno le dimissioni". Arriva alle 19, durante la registrazione di Porta a Porta, il passo indietro di Maurizio Lupi. In mattinata l'incontro con il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Interno e leader del suo partito Angelino Alfano.

"Questa mia decisione rafforzerà l'azione del governo" commenta l'ex ministro delle Infrastrutture. 

Maurizio Lupi non è indagato, ma il suo nome compare più volte insieme a quello del figlio Luca, nelle carte dell'inchiesta di Firenze su tangenti e grandi opere. Un'inchiesta che ha già portato all'arresto di Ettore Incalza, alto dirigente del dicastero guidato da Maurizio Lupi.

Chi è Maurizio Lupi
Maurizio Lupi, 55 anni, è diventato ministro per la prima volta nel governo di Enrico Letta. Lunga militanza in Comunione e Liberazione, nella Dc, in Forza Italia, tra i fondatori, poi, del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.

La linea del governo
Domani è calendarizzta a Montecitorio l'informativa di Maurizio Lupi proprio sui fatti dell'inchiesta. E le dimissioni, ha detto Lupi, saranno formalizzate proprio dopo l'informativa che a questo punto potrebbe non tenersi.
Dall'incontro tra Renzi, Lupi e Alfano non era trapelato nulla. La minoranza del PD con Cuperlo e Civati aveva chiesto ripetutamente le dimissioni di Lupi. Il premier ha lasciato che fosse lo stesso ministro a comunicare la propria decisione. E Lupi precisa: "Non mi ha chiesto Renzi di dimettermi".

L'inchiesta: Lupi chiamò Incalza: "Ti posso mandare mio figlio?"
 L'8 gennaio 2014 il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi chiamò al telefono Ercole Incalza per chiedergli se poteva ricevere suo figlio Luca per "avere consulenze e suggerimenti". E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta "Sistema" sulle grandi Opere condotta dalla Procura di Firenze. Nell'ambito dell'indagine Incalza, ex capo della Struttura di Missione del ministero delle Infrastrutture, è finito in carcere mentre sia il ministro Lupi che il figlio Luca
non sono indagati.

La conversazione è stata registrata intercettando il cellulare di Incalza. Il manager quando riceve la telefonata è negli uffici del Ministero.

"Ascolta...se fra un quarto d'ora ti mando questo che è venuto da Milano a Roma a far due chiacchiere?", dice Lupi. "Chi...dimmi tutto...dimmi!", risponde Incalza. "Nel senso di avere consulenze e suggerimenti eccetera", continua il ministro". "Dimmi chi viene....dimmi!", gli chiede Incalza. "Viene mio figlio Luca", dice Lupi. "Quando vuoi....ma figurati...nessun problema!", replica Incalza. "No...quando vuoi...dimmi a che ora te lo faccio venire in modo che...". "O adesso o alle cinque quando finisce il
Tesoro...no?". "No allora conviene che venga adesso così...", conclude Lupi.