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TECH

Gli 'assistenti vocali' ci aiuteranno nelle scelte (o le faranno per noi)

Intelligenza artificiale. Arriva M: l'assistente virtuale di Facebook

L'intelligenza artificiale che decide al posto nostro, nel bene e nel male, è un tema ricorrente. Ora in casa Facebook nasce un nuovo 'assistente', M, che saprà anticipare i nostri desideri. Parleremo con lui (o lei) come già facciamo con Siri, Cortana, Google Now. Come nei film, ci innamoreremo di Her o finiremo vittime di Hal 9000? 

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di Celia Guimaraes
M è un personaggio immaginario (creato da Ian Fleming), il capo dell’intelligence britannica. Fleming dice di aver ideato il personaggio, così come lo vediamo nei film di James Bond, basandosi su persone reali al comando dei servizi segreti.
 
M è il nome scelto anche da Mark Zuckerberg per la sua nuova creatura, affatto immaginaria e nemmeno segreta. Si tratta di un assistente digitale che sarà integrato in Messenger  (per il momento non si parla di Facebook), con la funzione di eseguire compiti, “guidato dall’intelligenza artificiale con la supervisione degli umani”.
 
Regali e ristoranti
Ecco cosa sarà, nelle parole del vicepresidente dell'azienda, David Marcus: “Oggi abbiamo iniziato a testare un nuovo servizio chiamato M, un personal digital assistant in Messenger per completare le vostre attività e trovare informazioni”. Secondo il top manager di Menlo Park, l’assistente M, rispetto a quelli della concorrenza (Siri della Apple, Google Now di Google, Cortana di Microsoft), farà cose utili: "Comprare cose, consegnare regali ai vostri cari, prenotare ristoranti, organizzare viaggi, appuntamenti e altro ancora", ha detto Marcus.

Il progetto è ancora in una fase molto iniziale, ma “rappresenta un importante passo avanti per aiutare gli utenti di Messenger ad avere più tempo per concentrarsi su ciò che è importante nella loro vita”.
 
Mark Zuckerberg pensiero
M sarebbe totalmente in linea con le idee del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Quando ha condiviso i suoi pensieri sul futuro della piattaforma, in una recente sessione Q&A (domande e risposte), Zuckerberg ha detto che esperienze come la realtà virtuale diventeranno sempre più mainstream e che la gente un giorno sarà in grado di trasmettere le emozioni online mentre le prova.

Quasi come la telepatia: “Un giorno, credo che saremo in grado di inviarci pensieri pieni di significato l’uno all’altro direttamente tramite la tecnologia. Dovrete solo essere in grado di pensare a qualcosa ed i vostri amici saranno immediatamente in grado di sentire ciò che sentite, se lo vorrete”. Ha fatto anche una precisazione (ad una domanda del Terminator Arnold Schwarzenegger): “Le macchine non vinceranno” – con emoticon sorridente.

Hal 9000, vince la macchina
La paura dell’intelligenza artificiale che prende il sopravvento sulla mente umana nasce insieme al computer ‘parlante’. L’esempio più ricorrente, dal 1968 ad oggi, resta Hal 9000, il cui ‘comportamento’ è una delle più geniali intuizioni di Stanley Kubick in 2001: Un’odissea nello spazio.


Cortana, da Halo alle barzellette
Dal mondo della fantascienza Microsoft ha trasformato in realtà l'intelligenza artificiale che accompagna Master Chief durante le sue missioni nel videogioco Halo: Cortana è stata promossa l'assistente personale integrata in Windows Phone 8.1, anticipando richieste e rispondendo a qualsiasi domanda scritta o vocale dell'utente.

E tra le novità del sistema operativo Windows 10 uscito nel luglio scorso, con il browser Edge, c’è anche Cortana in versione web. Serve un microfono per parlare con lei, ma l’eroina dei videogiochi risponde alle domande, apre programmi e prende appunti e non solo: secondo gli ideatori, “è dotata di senso dell’umorismo” e può raccontare barzellette.

Una 'vera donna', un po' come 'Samantha', il sistema operativo dotato di personalità propria di cui si innamora Theodore (Joaquin Phoenix) in Her.  

Google, dammi l’ombrello (potere dell'algoritmo)
In una capitale europea, il fine settimana romantico tra due innamorati sta per concludersi, l’aereo per l’Italia parte tra tre ore. Ecco che sul telefono di lui compare l’avviso: “Il tuo volo è stato cancellato, ci sarà un altro tra qualche ora”. Tempo sufficiente per una cena e una passeggiata in centro.

Il messaggio dell’assistente Google Now consente alla coppia di arrivare in aeroporto tranquilla e rilassata, mentre altri passeggeri erano rimasti in attesa, stanchi e nervosi. La storia (vera) spiega la funzione anticipatrice dell'app di Google. Con il comando vocale che inizia sempre per ‘Ok Google’ si può domandare “Avrò bisogno dell'ombrello domani" per sapere se è prevista pioggia. Potete chiederlo in una decina di lingue. La potenza di calcolo del motore di ricerca pensa a tutto.

Siri, ogni tuo desiderio è un ordine
Di cosa è capace Siri lo spiega Apple: “Siri è l'assistente personale intelligente che aiuta a fare tutto: basta solo chiedere. Usando la tua voce puoi inviare messaggi, fissare riunioni, telefonare e molto altro ancora. Non si tratta di un software di riconoscimento vocale che ti obbliga a usare parole chiave e comandi specifici. Siri ti capisce quando parli con naturalezza e fa domande se ha bisogno di più informazioni per soddisfare una richiesta”.
 
Su Siri si raccontano leggende e storie che hanno dell’incredibile. Come quella di un  serial killer che ha ucciso il suo compagno di stanza dopo una lite per una ragazza. E poi ha chiesto all'assistente vocale dell'iPhone: dove nascondo il cadavere? Tra suggerimenti, 'in una discarica' o 'nella palude', nella miglior tradizione delle serie 'crime' americane. Le risposte di Siri sono state accolte come prova in tribunale. La polizia locale ha ridimensionato l'accaduto, ma la notizia ha fatto il giro del mondo. E’ successo nell’agosto 2014.  

Protagonista della fiction
Di Siri si innamora Rajesh, uno dei personaggi della nota serie The Big Bang Theory, dando il via ad una serie di 'partecipazioni speciali' dell'assistente vocale in episodi della saga dei nerd di Pasadena. Sulle possibili risposte di Siri alle richieste più strampalate è pieno il web.


Recap
Con miliardi di persone iscritte alle piattaforme social (soltanto Facebook ha più di 1 miliardo e 400 milioni di iscritti), la prevalenza dell’algoritmo sulle scelte di massa, anche grazie agli assistenti vocali, sembra essere solo all’inizio. Basti pensare che M potrà contare su oltre 700 milioni di utenti di Messenger in tutto il mondo.
Utenti attivi/registrati sui social (Giuliano Ambrosio, Creative Strategist Freelance di Torino)