Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/M5S-Fioramonti-il-dissenso-non-e-ammesso-o-taci-o-esci-b6c57f13-1ae5-4819-997b-28ac8568b0e5.html | rainews/live/ | true
POLITICA

"Il mio gruppo mi ha attaccato come se fossi un nemico"

M5S, l'ex ministro dell'Istruzione Fioramonti: "Il dissenso non è ammesso, o taci o esci"

Alla Camera un altro deputato, Santi Cappellani, abbandona il Movimento. Intanto proprio a Montecitorio è previsto l'incontro dei probiviri che stileranno la lista dei parlamentari "morosi", in ritardo con i bonifici delle restituzioni a M5S

Condividi
Nel M5S c'è "l'impossibilità di un confronto critico. Non è ammesso il dissenso, non c'è ascolto. I panni sporchi in famiglia. Per il resto: si tace o si esce".Così l'ex ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, in una lunga intervista a Repubblica in cui parla della sua uscita dal Movimento.   "Il mio gruppo mi ha attaccato come se fossi un nemico", dice Fioramonti che spiega di non aver sentito né Grillo né Casaleggio. Quest'ultimo "l'ho incontrato fugacemente un paio di volte in vita mia. Del resto credo che sappia cosa penso della piattaforma Rousseau: inadeguata, inutilmente costosa (un milione e mezzo l'anno, a prezzi di mercato ne costerebbe 30mila), farraginosa. È sbagliato persino il modo in cui vengono poste le domande, declinate in modo da assecondare e incoraggiare risposte prevedibili".   "A volte ci si dimentica cosa sono le cinque stelle. Acqua pubblica, mobilità sostenibile, ambiente. L'economia del benessere è ciò a cui ho dedicato tutta la mia vita di studi.Serve un'alleanza di governi che puntino al benessere sociale e ambientale, non alla crescita del Pil", afferma Fioramonti. "Ci sono quattro governi che hanno preso a modello i miei lavori accademici, le mie proposte: Scozia, Finlandia, Nuova Zelanda,Islanda. Quattro giovani donne coraggiose. Volevo provare a farlo anche in Italia, ma non potevo più fare la figurina da esibire. Se mi chiami per le mie competenze non puoi non tenerle in nessun conto". 

Cappellani: "Troppa autoreferenzialità, lascio il Movimento"
E c'è un altro addio tra le fila M5S. Il deputato nazionale catanese Santi Cappellani ha lasciato il movimento con una mail inviata ieri sera perché "non avrebbe senso rimanere in una squadra in cui non ci si riconosce più" e perché "avvertivo da tempo la profonda frustrazione" di "non poter rappresentare il temine di cui ci fregiamo" e "non poter rispondere ai territori per non minare gli equilibri di questo o quel governo". Lo scrive La Sicilia.   Nella missiva, riporta il quotidiano, Cappellani, 29 anni,studente di Psicologia e manager nell'azienda di famiglia, che aveva spiegato di non avere potuto 'pagare' il movimento perché non ricordava la password d'accesso al sistema, scrive che il M5s si è "imborghesito, finito in una spirale di autoreferenzialità". "Quando sento la frase 'pugno di ferro' -aggiunge - rabbrividisco". Secondo Cappellani c'è "più ascolto a comunicazione e sondaggi" che "al sentire comune e della base". E "mentre ci si apriva giustamente alla società civile con gli uninominali, si cancellavano dalle liste attivisti storici, senza alcuna motivazione", sostiene Cappellani. Che contesta "una serie di azioni di imperio che hanno fatto venire meno proprio il sentirsi comunità", a partire dai "facilitatori" voluti con la "volontà di eliminare ogni voce critica e ogni pensiero pensante".

Oggi intanto nel primo pomeriggio a Montecitorio è previsto l'incontro dei probiviri del Movimento - Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone - che stileranno la lista dei "morosi", i parlamentari in ritardo con i bonifici delle restituzioni a M5S.