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ITALIA

Galapagar (Madrid)

Mafia: in Spagna arrestato latitante Gammino

Era nell'elenco dei ricercati più pericolosi del Ministero dell'Interno

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A Galapagar (Madrid), il personale della Dia e delle unità dell'Udyco della Polizia Nazionale spagnola, ha arrestato il latitante Gioacchino Gammino, inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno.

Le operazioni sono state coordinate dalla Procura Distrettuale di Palermo, seguita personalmente dal Francesco Lo Voi e dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido, nonché con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

L'uomo risulta pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, e risulterebbe affiliato alla famiglia stiddara degli ''Ingaglio'' di Campobello di Licata (Ag). Famiglia che, essendosi alleatasi con la Stidda nissena, negli anni '90 del secolo scorso aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti della storica consorteria mafiosa Cosa Nostra, facendo registrare circa 200 omicidi da ambo le parti.

Gammino, fu arrestato per la prima volta nel 1984, nell'ambito del procedimento ''Abbate +76'' successivamente sfociato nel primo maxi processo a Cosa Nostra a Palermo, venne indagato all'epoca dal giudice istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga. Nel 1995 venne colpito da un'ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l'omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto. Successivamente si rese latitante e venne catturato a Barcellona (Spagna). L'11 febbraio 1999 fu estradato in Italia presso il carcere di Rebibbia da cui evase il 26 giugno 2002 mentre si giravano alcune scene di un film. All'interno dell'istituto penitenziario un detenuto si arrampicò su un muro urlando, agitandosi e rifiutandosi di scendere. Gammino approfittando dell'azione diversiva riuscì ad evadere confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti detenuti.

Alla cattura di Gammino si è giunti attraverso una complessa ed articolata attività investigativa svolta dal personale della Direzione Investigativa Antimafia di Roma e Palermo che è durata oltre 2 anni. Il latitante è nipote di Diego Ingaglio, ucciso nel 1991 a Naro, in provincia di Agrigento, esponente di spicco già inserito in Cosa Nostra, poi ''fuoriuscito'' dall'organizzazione e resosi promotore di autonomi gruppi mafiosi, che, fra loro alleatisi, avevano dato luogo a quella confederazione di clan mafiosi denominata ''Stidda''.

In capo a Gammino pendeva il mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, diretta dal Procuratore Luigi Patronaggio.