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POLITICA

L'appello di Serracchiani alla "responsabilità" per il 2018

Maggioranza, i numeri al Senato con l'approdo di Scelta Civica al Pd

Sei senatori del partito fondato da Mario Monti stanno per entrare nel gruppo dem. Pietro Ichino: "Siamo renziani di fatto". Siglata la pace con Ncd, senatori di altri gruppi potrebbero entrare in maggioranza per sostenere il governo fino alla fine della legislatura

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Scelta Civica non c'è più. Almeno al Senato, il gruppo del partito fondato da Mario Monti si sgretola. In sei - tra i quali Linda Lanzillotta e Pietro Ichino - approderanno al gruppo Pd. Mario Monti - senatore a vita - andrà nel misto o nelle autonomie (raggruppamento al quale è iscritto anche Giorgio Napolitano). "Il grande progetto di Mario Monti ha avuto un grande senso", ora "ha esaurito la sua funzione". Lo ha affermato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, a margine della cerimonia di apertura dell'anno accademico a Trieste, confermando la fuoriuscita da Scelta civica verso il Partito democratico.

"Siamo renziani di fatto" dice il giuslavorista Pietro Ichino, per suggellare la nuova intesa. E intanto tra il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e il Pd torna il sereno. Il ministro dell'Interno ha incontrato il premier Matteo Renzi e le tensioni nate con la partita del Quirinale sono state messe da parte. A muovere le acque però, due fattori più di tutti: la "nuova" maggioranza che ha sostenuto l'elezione di Sergio Mattarella al Colle e la "rottura" del patto del Nazareno sulle riforme tra Pd e Forza Italia. Due eventi che mettono il Pd sempre più al centro dello scacchiere politico.

L'appello di Debora Serracchiani
"Io non escludo che la consapevolezza che tanti parlamentari hanno acquisito il giorno dell’elezione del Capo dello Stato, li renda consapevoli della responsabilità che hanno da qui a 2018". Con questa frase il vice segretario dem Serracchiani apre nuovi scenari, da qui alla fine della legislatura. Il governo vuole blindare la propria maggioranza, soprattutto al Senato, per proseguire con il "programma dei 1000 giorni", senza intralci.

Non è escluso che alcuni esponenti di Gal, delle Autonomie o degli ex grillini possano cominciare così a sostenere il governo, su provvedimenti singoli, o in via più strutturale, entrando stabilmente in maggioranza. Il tentativo è quello di portare parte della maggioranza che ha sostenuto l'elezione di Sergio Mattarella al Colle, alla normale attività parlamentare. Di certo, su questo avrà un riflesso anche la dialettica interna a Forza Italia.

I numeri della maggioranza al Senato
A Palazzo Madama siedono 315 senatori eletti, più 6 senatori a vita. Il gruppo del Pd conta 107 iscritti, di cui una trentina fanno riferimento alla minoranza. Il misto annovera 2 senatori. Gal, 3. Scelta Civica - in attesa del transito al Pd - 7. Il gruppo "Per le Autonomie" conta 17 iscritti. Area Popolare - Ncd e Udc - 36. Il perimetro della maggioranza arriva così a 172, con un margine di sicurezza di 11, sul quorum di 161. Poi, si contano 15 fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. E, infine, i gruppi di opposizione: Forza Italia, Lega Nord, M5S.