ITALIA
Nuovo bollettino meteo della Protezione civile
Maltempo: prolungata l'allerta per sette regioni
Continua ad insistere sull’Italia la bassa pressione che, secondo la Protezione civile, "tenderà a muoversi verso sud-est, trasferendo le condizioni di più spiccato maltempo alle regioni meridionali, specie sui settori tirrenici peninsulari". Allerta di livello arancione è stata emessa su sette regioni: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria

Nessuna tregua dal maltempo, che continuerà ad interessare le regioni italiane anche per la giornata di martedì. Secondo la Protezione civile "il sistema di bassa pressione che, dallo scorso fine settimana, insiste sull’Italia, tenderà a muoversi verso sud-est, trasferendo le condizioni di più spiccato maltempo alle regioni meridionali, specie sui settori tirrenici peninsulari".
Le maggiori criticità sono state individuate in sette regioni: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria, per le quali è stata emessa un'allerta arancione.
Dalla nottata la Protezione civile prevede "precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Campania, in estensione dalle prime ore di domani, a Basilicata e Calabria, specie sui versanti tirrenici. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento".
A fronte delle previsioni stilate, è stata diramata per martedì un'allerta arancione per rischio idraulico sul Rodigino in Veneto ed in Emilia-Romagna sulla Pianura di Modena e Reggio Emilia e su quella di Bologna e Ferrara; per rischio idrogeologico, invece, sull’Oltrepò pavese in Lombardia, su gran parte delle Prealpi Venete, sulla Pianura di Parma e Piacenza in Emilia-Romagna, sui settori appenninici dell’Abruzzo, su gran parte della Campania, sui bacini Agri e Sinni in Basilicata e sulle zone tirreniche centro settentrionali della Calabria. L’allerta è gialla, idraulica e idrogeologica, sulla gran parte del restante territorio nazionale, ad esclusione delle Regioni nord-occidentali, di Sardegna, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Marche.
A Roma stanno salendo i livelli dei fiumi Tevere e Aniene. Il Campidoglio ha chiesto alla Polizia locale di chiudere le banchine perché il Tevere a Ripetta e l'Aniene a Ponte Salario hanno superato i livelli stabiliti. Il Campidoglio sul suo sito istituzionale scrive che "le precipitazioni recentemente osservate dal centro funzionale della Regione Lazio nel bacino idrografico dei fiumi Tevere e Aniene, hanno determinato il superamento dei livelli dei corsi d'acqua oltre la soglia prefissata nelle stazioni di riferimento: Ripetta per il fiume Tevere e Ponte Salario per l'Aniene" e così si è provveduto alla chiusura degli accessi alle banchine.
In Toscana, l'Arno è in piena a Pisa. A Grosseto, l'Ombrone in piena ha tracimato in golena alle porte della città maremmana. Al momento la situazione è sotto controllo, con il livello del fiume che ha raggiunto 5,86 metri. Sono cinque in tutto gli occupanti delle tre abitazioni evacuate nel Comune di Calci (PI) per uno smottamento. Gli appartamenti si trovano nella zona soprastante la frana che ha un fronte di circa 20 metri e ha coinvolto due terrazzamenti di una scarpata. Nessuna abitazione risulta al momento lesionata: gli occupanti hanno trovato riparo da parenti e amici. Le mareggiate di questi giorni hanno flagellato la costa nella Feniglia, di Ansedonia e di gran parte del litorale maremmano. E' stato ritrovato il corpo senza vita del pescatore tunisino di 49 anni disperso da sabato sera. Il rinvenimento del cadavere nei fondali dello specchio di mare antistante Portoferraio, all'isola d'Elba, è stato fatto dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Livorno. La morte per annegamento sarebbe conseguenza della forte pioggia che aveva colpito il peschereccio in cui il tunisino si trovava.
In Veneto è stato dichiarato, fino alle 14 di martedì, lo stato di pre-allarme per criticità idraulica e idrogeologica per la rete principale e secondaria del bacino idrografico Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; per criticità idraulica relativamente alla rete principale del bacino Basso Brenta-Bacchiglione e per criticità idrogeologica relativamente alla rete secondaria del bacino Adige-Garda e Monti Lessini. Per quasi tutti gli altri i bacini veneti stato dichiarato lo stato di attenzione. Sulle montagne, finalmente è arrivata la neve ma le precipitazioni non sono state uniformi: tanti fiocchi bianchi sulle Prelpi vicentine - accumuli di 40 centimetri in sole 24 ore - e sulle Dolomiti meridionali (le cime di Falcade e dello Zoldano), meno sulle Dolomiti settentrionali. A Cortina città, dove è comunque presente un manto di 45 cm al suolo, la nevicata ha ceduto il passo alla pioggia, e così è stato in molte località di fondovalle. In alcune località in quota, come Campomolon, 1700 metri, sull'altopiano di Asiago, si misura oltre un metro e mezzo di neve.
In Piemonte rimane alto, di grado '4 forte' il pericolo valanghe sull'arco alpino piemontese dopo le forti precipitazioni degli ultimi giorni. Complessivamente, nel fine settimana, in Piemonte sono caduti tra i 50 e i 100 millimetri di pioggia con un picco di 150 millimetri nel cuneese. Anche la neve è caduta abbondante con valori a 2000m di circa 100-150cm nelle Alpi Marittime e Liguri con massimi di 100cm circa nelle ultime 24 ore, 60-130cm sui settori occidentali con locali punte di 100cm nelle ultime 24 ore e 80-120cm in quelli settentrionali. Nel Cuneese un camionista polacco è rimasto bloccato sul suo furgone semisommerso dalla neve per quasi tre giorni a 2.100 metri di altitudine, sulla strada che porta in Francia dal valico del Colle dell'Agnello: 11 uomini ed un cane oggi hanno raggiunto il camionista riportandolo a valle.
In Emilia Romagna è stata prolungata di 24 ore, dalle 0 alle 24 di martedì, la fase di preallarme e attenzione diramata dalla Protezione civile per criticità idraulica e idrogeologica. Il preallarme per criticità idraulica coinvolge le macroaree di pianura da Piacenza a Bologna, la fase di attenzione riguarda i bacini del Reno, Secchia-Panaro, Trebbia-Taro e le pianure di Piacenza e Parma. Rimangono attive in regione le fasi di allarme indicate nelle precedenti allerte. Fortunatamente la tendenza nelle 48 ore successive volge verso l'esaurimento dei fenomeni.
In Campania, la Protezione civile della Regione ha diramato un avviso di criticità idrogeologica a partire dalle mezzanotte e valido fino alla stessa ora di martedì. L'intero territorio sarà interessato, infatti, da una
perturbazione che porterà forti rovesci e temporali sulla gran parte della regione. In particolare, si legge in una nota, l'allerta è arancione per le seguenti zone: Napoli, Isole, Piana Campana, Area Vesuviana; Penisola Sorrentino-Amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini; Tusciano e Alto Sele; Piana Sele e Alto Cilento; Tanagro; Basso Cilento. Sulle restanti zone l'allerta è di colore giallo.
A Pozzuoli, dove oggi le scuole sono rimaste chiuse su ordinanza del sindaco, si sono registrati problemi nella zona della Solfatara per alcuni alberi abbattutisi su una strada della collina di San Gennaro: i fusti hanno bloccato per alcune ore gli ospiti e il personale di un albergo. Problemi per la circolazione ferroviaria della Circumflegrea, infine, nel tratto Quarto Pisani per il crollo sui binari di tronchi di alberi. Il transito dei treni è stato interrotto per qualche ora a metà mattinata, ma nel primo pomeriggio i collegamenti tra Licola e Montesanto sono ripresi regolarmente.
Sei le vittime in due giorni
In due giorni di maltempo sono sei le persone che hanno perso la vita in Italia. L'ultima vittima a Limone Piemonte, nel Cuneese, una donna di 50 anni è morta dopo essere stata colpita da un blocco di neve che si è distaccato dal tetto di una abitazione portandosi con se anche tegole e parte della canna fumaria. Nelle Marche, un uomo di 80 anni è morto nel Maceratese, precipitando con la sua auto da un ponte. Due coniugi sono morti nel Casertano, sulla statale Appia all'altezza di Sessa Aurunca, per la caduta di un albero. A Candidoni, nel Reggino, è morto un uomo travolto, anch'esso, dalla caduta di un albero. A Villafranca, in provincia di Verona, un uomo di 50 anni è annegato dopo essere scivolato nelle acque del fiume Tione.
Le maggiori criticità sono state individuate in sette regioni: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria, per le quali è stata emessa un'allerta arancione.
Dalla nottata la Protezione civile prevede "precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Campania, in estensione dalle prime ore di domani, a Basilicata e Calabria, specie sui versanti tirrenici. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento".
A fronte delle previsioni stilate, è stata diramata per martedì un'allerta arancione per rischio idraulico sul Rodigino in Veneto ed in Emilia-Romagna sulla Pianura di Modena e Reggio Emilia e su quella di Bologna e Ferrara; per rischio idrogeologico, invece, sull’Oltrepò pavese in Lombardia, su gran parte delle Prealpi Venete, sulla Pianura di Parma e Piacenza in Emilia-Romagna, sui settori appenninici dell’Abruzzo, su gran parte della Campania, sui bacini Agri e Sinni in Basilicata e sulle zone tirreniche centro settentrionali della Calabria. L’allerta è gialla, idraulica e idrogeologica, sulla gran parte del restante territorio nazionale, ad esclusione delle Regioni nord-occidentali, di Sardegna, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Marche.
A Roma stanno salendo i livelli dei fiumi Tevere e Aniene. Il Campidoglio ha chiesto alla Polizia locale di chiudere le banchine perché il Tevere a Ripetta e l'Aniene a Ponte Salario hanno superato i livelli stabiliti. Il Campidoglio sul suo sito istituzionale scrive che "le precipitazioni recentemente osservate dal centro funzionale della Regione Lazio nel bacino idrografico dei fiumi Tevere e Aniene, hanno determinato il superamento dei livelli dei corsi d'acqua oltre la soglia prefissata nelle stazioni di riferimento: Ripetta per il fiume Tevere e Ponte Salario per l'Aniene" e così si è provveduto alla chiusura degli accessi alle banchine.
In Toscana, l'Arno è in piena a Pisa. A Grosseto, l'Ombrone in piena ha tracimato in golena alle porte della città maremmana. Al momento la situazione è sotto controllo, con il livello del fiume che ha raggiunto 5,86 metri. Sono cinque in tutto gli occupanti delle tre abitazioni evacuate nel Comune di Calci (PI) per uno smottamento. Gli appartamenti si trovano nella zona soprastante la frana che ha un fronte di circa 20 metri e ha coinvolto due terrazzamenti di una scarpata. Nessuna abitazione risulta al momento lesionata: gli occupanti hanno trovato riparo da parenti e amici. Le mareggiate di questi giorni hanno flagellato la costa nella Feniglia, di Ansedonia e di gran parte del litorale maremmano. E' stato ritrovato il corpo senza vita del pescatore tunisino di 49 anni disperso da sabato sera. Il rinvenimento del cadavere nei fondali dello specchio di mare antistante Portoferraio, all'isola d'Elba, è stato fatto dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Livorno. La morte per annegamento sarebbe conseguenza della forte pioggia che aveva colpito il peschereccio in cui il tunisino si trovava.
In Veneto è stato dichiarato, fino alle 14 di martedì, lo stato di pre-allarme per criticità idraulica e idrogeologica per la rete principale e secondaria del bacino idrografico Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone; per criticità idraulica relativamente alla rete principale del bacino Basso Brenta-Bacchiglione e per criticità idrogeologica relativamente alla rete secondaria del bacino Adige-Garda e Monti Lessini. Per quasi tutti gli altri i bacini veneti stato dichiarato lo stato di attenzione. Sulle montagne, finalmente è arrivata la neve ma le precipitazioni non sono state uniformi: tanti fiocchi bianchi sulle Prelpi vicentine - accumuli di 40 centimetri in sole 24 ore - e sulle Dolomiti meridionali (le cime di Falcade e dello Zoldano), meno sulle Dolomiti settentrionali. A Cortina città, dove è comunque presente un manto di 45 cm al suolo, la nevicata ha ceduto il passo alla pioggia, e così è stato in molte località di fondovalle. In alcune località in quota, come Campomolon, 1700 metri, sull'altopiano di Asiago, si misura oltre un metro e mezzo di neve.
In Piemonte rimane alto, di grado '4 forte' il pericolo valanghe sull'arco alpino piemontese dopo le forti precipitazioni degli ultimi giorni. Complessivamente, nel fine settimana, in Piemonte sono caduti tra i 50 e i 100 millimetri di pioggia con un picco di 150 millimetri nel cuneese. Anche la neve è caduta abbondante con valori a 2000m di circa 100-150cm nelle Alpi Marittime e Liguri con massimi di 100cm circa nelle ultime 24 ore, 60-130cm sui settori occidentali con locali punte di 100cm nelle ultime 24 ore e 80-120cm in quelli settentrionali. Nel Cuneese un camionista polacco è rimasto bloccato sul suo furgone semisommerso dalla neve per quasi tre giorni a 2.100 metri di altitudine, sulla strada che porta in Francia dal valico del Colle dell'Agnello: 11 uomini ed un cane oggi hanno raggiunto il camionista riportandolo a valle.
In Emilia Romagna è stata prolungata di 24 ore, dalle 0 alle 24 di martedì, la fase di preallarme e attenzione diramata dalla Protezione civile per criticità idraulica e idrogeologica. Il preallarme per criticità idraulica coinvolge le macroaree di pianura da Piacenza a Bologna, la fase di attenzione riguarda i bacini del Reno, Secchia-Panaro, Trebbia-Taro e le pianure di Piacenza e Parma. Rimangono attive in regione le fasi di allarme indicate nelle precedenti allerte. Fortunatamente la tendenza nelle 48 ore successive volge verso l'esaurimento dei fenomeni.
In Campania, la Protezione civile della Regione ha diramato un avviso di criticità idrogeologica a partire dalle mezzanotte e valido fino alla stessa ora di martedì. L'intero territorio sarà interessato, infatti, da una
perturbazione che porterà forti rovesci e temporali sulla gran parte della regione. In particolare, si legge in una nota, l'allerta è arancione per le seguenti zone: Napoli, Isole, Piana Campana, Area Vesuviana; Penisola Sorrentino-Amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini; Tusciano e Alto Sele; Piana Sele e Alto Cilento; Tanagro; Basso Cilento. Sulle restanti zone l'allerta è di colore giallo.
A Pozzuoli, dove oggi le scuole sono rimaste chiuse su ordinanza del sindaco, si sono registrati problemi nella zona della Solfatara per alcuni alberi abbattutisi su una strada della collina di San Gennaro: i fusti hanno bloccato per alcune ore gli ospiti e il personale di un albergo. Problemi per la circolazione ferroviaria della Circumflegrea, infine, nel tratto Quarto Pisani per il crollo sui binari di tronchi di alberi. Il transito dei treni è stato interrotto per qualche ora a metà mattinata, ma nel primo pomeriggio i collegamenti tra Licola e Montesanto sono ripresi regolarmente.
Sei le vittime in due giorni
In due giorni di maltempo sono sei le persone che hanno perso la vita in Italia. L'ultima vittima a Limone Piemonte, nel Cuneese, una donna di 50 anni è morta dopo essere stata colpita da un blocco di neve che si è distaccato dal tetto di una abitazione portandosi con se anche tegole e parte della canna fumaria. Nelle Marche, un uomo di 80 anni è morto nel Maceratese, precipitando con la sua auto da un ponte. Due coniugi sono morti nel Casertano, sulla statale Appia all'altezza di Sessa Aurunca, per la caduta di un albero. A Candidoni, nel Reggino, è morto un uomo travolto, anch'esso, dalla caduta di un albero. A Villafranca, in provincia di Verona, un uomo di 50 anni è annegato dopo essere scivolato nelle acque del fiume Tione.