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ITALIA

Ospedale San Raffaele

Milano, donna incinta clinicamente morta, tenuta in vita per far sopravvivere il feto

Il corpo della donna si è trasformato in una sorta d'incubatrice per tentare di far crescere il feto dalla 23° alla 28° settimana, prima di fare un parto cesareo 

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La donna, milanese di 36 anni, con encefalogramma piatto dopo una fulminante emorragia cerebrale, è clinicamente morta. Nel grembo ha un bambino di 23 settimane che un'equipe dell'Ospedale San Raffaele di Milano sta tentando di tenere in vita.

Una lotta per la sopravvivenza del feto che ha pochi precedenti al mondo. Una sonda nell'intestino materno permette al feto di essere alimentato, la ventilazione artificiale fa arrivare l'ossigeno nel sangue della donna e quindi al feto. Il cuore continua a battere e finchè c'è quel battito il bambino viene tenuto in vita. In un certo senso, il corpo della mamma si è trasformato in un'incubatrice per proteggere il figlio.

Si aspetta la 28° settimana per il cesareo 
Ci vorrà circa un mese per poter arrivare ad un parto cesareo, e tentare quindi di salvare il feto. La donna è seguita dal professor Massimo Candiani, primario della ginecologia del San Raffaele, e dal professor Luigi Beretta, direttore dell'anestesia e neurorianimazione. Per dare al feto qualche chance, spiegano dall'ospedale, è necessario tentare di arrivare il più possibile vicini alla ventottesima settimana: al momento, quindi, si sta lavorando per tenere la donna il più possibile stabile, perché il feto non subisca conseguenze.

L'improvvisa emorragia, avvenuta mentre la donna era in casa, potrebbe essere stata scatenata da un aneurisma.