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ITALIA

Tarantino

Manduria. Baby gang segrega in casa e picchia a morte un anziano

Indagati 12 minorenni e 2 maggiorenni che trasmettevano i video delle sevizie all'uomo su Whatsapp

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di Tiziana Di Giovannandrea
Ennesimo episodio di violenza di una baby gang in azione. Un uomo di 66 anni abitante a Manduria, in provincia di Taranto, è morto in ospedale tre giorni fa dopo esservi stato ricoverato 17 giorni fa, a causa delle sevizie subite da parte di una baby gang. L'anziano, Antonio S. era un pensionato ex dipendente dell'Arsenale Militare in servizio a Taranto. 

Ne ha dato notizia la Polizia. Gli agenti del locale Commissariato intervenuti sul posto, il 6 aprile scorso, su segnalazione di alcuni vicini hanno trovato l'anziano legato e seduto su una sedia dalla quale non si muoveva da giorni ed in cattive condizioni di salute. Per giorni il pensionato è stato segregato nella casa, seviziato e picchiato fino ad essere ridotto in fin di vita da parte di una baby gang composta da 14 giovani di cui 12 sono minorenni e due maggiorenni.

La vittima nei giorni scorsi è stata sottoposta in ospedale a due interventi per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale.

Tutti i componenti del branco sono stati indagati dalle Procure, sia quella dei minori che quella ordinaria, a vario titolo in relazione alla morte del 66enne per omicidio preterintenzionale in concorso e con l'aggravante della crudeltà, stalking, lesioni personali, aggressione, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. 

Al  vaglio degli investigatori anche alcuni video delle sevizie che la baby-gang avrebbe condiviso in chat su Whatsapp.

L'uomo, secondo quanto riferito dalla Polizia ad alcuni quotidiani locali, ha subito una serie di violenti assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato. L'anziano, che soffriva di disagio psichico e viveva isolato, era stato costretto a rinchiudersi in casa ed a non alimentarsi per giorni. 

Nei video, diffusi tramite Whatsapp, i giovani si sarebbero ripresi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni.