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ITALIA

Dall'esordio al suo ultimo concerto

Chi era Mango: dall'esordio al suo ultimo concerto

Una carriera lunga quasi 40 anni la sua: sette partecipazioni a Sanremo e venti album, popolati da immagini femminili sfumate e preziose come la Monnalisa di Leonardo. Il piacere del quotidiano, dello sfiorarsi “come un’abitudine”, del “controcanto” che si leva a rispondere al canto quotidiano della vita. Era questo, anche, il senso delle cose per Giuseppe Mango, in arte Mango e per gli amici Pino.

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Giuseppe Mango (foto dal profilo Facebook)
All'anagrafe era Giuseppe Mango, ma per tutti era noto semplicemente come "Mango". Nato il 6 novembre del 1954 a Lagonegro, in provincia di Potenza, l’artista si è spento proprio nella sua Basilicata a soli 60 anni a causa di un infarto che lo ha stroncato durante un concerto.

Voce originale e cantautore dallo stile inconfondibile, esordisce nel 1976 con l’album "La mia ragazza è un gran caldo". Due brani attirano l'attenzione di Patty Pravo che decide di inserirli nel suo album "Tanto". Anche Mia Martini è attratta dalle melodie di Mango e inserisce una canzone dell'artista nel suo album "Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto". 

A tre anni dal primo disco è la volta del suo secondo lavoro discografico: “Arlecchino”, mentre il suo terzo album, “E’ pericoloso sporgersi”, arriva nel 1982.

Due anni dopo Mango pubblica il singolo “Oro” grazie anche al sostegno della produttrice Mara Maionchi che intuisce il suo talento. Il brano, scritto da Mogol, diventerà uno dei suoi più grandi successi di sempre.

Nel 1985 partecipa al Festival di Sanremo con "Il viaggio" ottenendo il premio della critica, pur senza passare il turno alla finale; il brano viene inserito nell'album "Australia". L’anno seguente torna sul palco dell’Ariston con "Lei verrà": inserita nell'album "Odissea" diventa un altro dei suoi classici.

Nel 1987, sempre a Sanremo si presenta con "Dal cuore in poi". Ma, come spesso accade, è un altro brano del 33 giri "Adesso" ad avere il maggior successo: "Bella d'estate", scritta con Lucio Dalla.

Seguono gli album "Inseguendo l'aquila" (1988), "Sirtaki" (1990) realizzato insieme a Mogol e al fratello Armando Mango, e "Come l'acqua" (1992) che conferma il successo dell’artista nell'ambito del pop mediterraneo.

Nel 1995 torna nuovamente a Sanremo con “Dove vai”: si piazza all’undicesimo posto. Due anni dopo esce l’album che dimostra la sua piena maturità artistica, “Credo”, in collaborazione con artisti internazionali quali Mel Gaynor (batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel).

Lo rivediamo ancora una volta sul Palco dell’Ariston nel 1998 ma, in questa occasione, si presenta insieme a Zenima, con il brano "Luce". Il best dell’anno seguente, "Visto così", è considerato da Mango il suo punto di arrivo, una sorta di bilancio della sua carriera. L’album è un grande successo, così come "Disincanto", il disco del 2002, contenente un altro dei suoi brani più famosi: "La Rondine".
 
Seguono i dischi "Ti porto in Africa" (2004), "Ti amo così" (2005), "L’albero delle fate" (2007) e "La terra degli aquiloni" (2011) intervallati da una nuova partecipazione, nel 2007, al Festival di Sanremo - con il brano "Chissà se nevica", con cui si piazza al quinto posto - da un disco di cover, "Acchiappanuovole" (2008 ) e da un doppio cd live.

Nella sua carriera come cantautore ha firmato testi, tra gli altri, per Loretta Goggi, Loredana Berté e Mietta. Tante le collaborazioni con altri artisti. Oltre a Mogol e a Lucio Dalla, anche Franco Battiato, Claudio Baglioni e Andrea Bocelli.