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ECONOMIA

Cgil-Cisl e Uil

Roma, manifestazione unitaria dei pensionati contro il governo: "Dateci retta"

Organizzatori: siamo 100mila. La leader Cisl Furlan al governo: "Meno risse e più contenuti". Maurizio Landini (Cgil): "Valuteremo tutte le iniziative". Barbagallo della Uil: "I pensionati vengono visti come un bancomat"

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Centomila pensionati in piazza San Giovanni a Roma hanno animato la manifestazione "Dateci retta". È la stima degli organizzatori dei sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. La protesta, la prima dopo 15 anni a tenersi nello storico punto di ritrovo del movimento sindacale, ha visto arrivare nella Capitale da tutta Italia centinaia di pullman e di treni e aveva come obiettivo il Governo, colpevole secondo i sindacati di "non aver fatto nulla per migliorare la condizione di vita di 16 milioni di persone anziane".  

"Non siamo il vostro bancomat". Lo slogan scelto dai pensionati scesi in piazza a Roma sintetizza le ragioni della protesta: no al blocco della rivalutazione degli assegni previdenziali e difesa dello stato sociale. "Si scrive conguaglio, si legge 'vi abbiamo fregato i soldi'", recita un altro cartello mostrato a piazza San Giovanni. Avari a chi", replicano i pensionati al premier Giuseppe Conte, che aveva citato Moliere in una conferenza stampa.

"Meno chiacchiere e meno annunci, più fatti per tutelare davvero le persone", dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, dalla piazza della manifestazione dei pensionati rivolgendosi al governo e parlando anche della lettera "misteriosa" all'Ue. "La certezza oggi è che il Paese è a crescita zero, il tema vero è come si fa a crescere, con quali gli investimenti" evitando il rischio recessione. Dunque "meno risse e più contenuti: pensino davvero agli italiani e non solo ai loro equilibri interni". "Ancora una volta si è fatto cassa sulle pensioni, una cosa intollerabile: 3,5 miliardi scippati alle pensioni" in tre anni sulla base del nuovo meccanismo che ha tagliato la rivalutazione degli assegni, dice  Furlan. "La piazza è strapiena - sottolinea - è un richiamo importante per dire 'dateci retta', che il governo cambi la linea sulla politica economica e social. c'è bisogno di mettere al centro la persona", rimarca Furlan. "Da tanti anni vari governi fanno cassa sulle pensioni, almeno i governi precedenti quando lo facevano piangevano, qui siamo quasi all'insulto quando i pensionati vengono paragonati agli avari", aggiunge la leader della Cisl.

"I pensionati vengono visti come un bancomat, invece sono una risorsa". Così Carmelo Barbagallo, Segretario della Uil, a margine della manifestazione dei pensionati in Piazza San Giovanni a Roma. "Basta togliere ai poveri per dare ai poveri: questo è un comportamento da Robin Hood geneticamente modificato". Così il segretario generale della Uil,  ha espresso la protesta dei pensionati contro il blocco delle rivalutazioni. "Sedici milioni di pensionati vorrebbero che il governo dia loro retta, ha sottolineato Barbagallo, ma se non ci risponde li manderemo alle liste d'attesa dell'otorino". Il leader Uil non ha voluto parlare di sciopero ma ha confermato che il sindacato è pronto alla mobilitazione. "Non minaccio mai prima del tempo: spero che il governo si renda conto che i pensionati sono una risorsa. Abbiamo presentato una piattaforma e non abbiamo avuto risposta".

Il Governo deve avviare il confronto con i sindacati altrimenti Cgil, Cisl e Uil sono pronte alla mobilitazione, "senza escludere nulla". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha risposto ai giornalisti che, alla manifestazione dei pensionati in corso a piazza San Giovanni, gli hanno chiesto se i sindacati confederali sono pronti allo sciopero generale contro le politiche del governo. "Questo è un mese di mobilitazione - ha detto - oggi qui con i pensionati, l'8 in piazza con i lavoratori pubblici, il 14 ci sara' lo sciopero dei metalmeccanici, il 22 ci sarà una grande manifestazione a Reggio Calabria sul Mezzogiorno. È chiaro che se il governo non ci ascolta e va avanti a fare leggi di bilancio che vanno in un'altra direzione insieme a Cisl e Uil valuteremo tutte le iniziative necessarie, senza escludere nulla". "Il Governo deve decidere a giugno e non dopo, se vuole il confronto con le parti sociali e in base a questo valuteremo".



I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil  si dicono dunque pronti a qualsiasi iniziativa se l'esecutivo gialloverde non aprirà il confronto; non parlano di sciopero generale, ma non lo escludono. Landini dà ancora tempo fino alla fine del mese di giugno; Furlan spera che le altre iniziative in programma (la protesta dei dipendenti pubblici in programma l'8 giugno a Roma, lo sciopero dei metalmeccanici indetto per il 14, la manifestazione a Reggio Calabria per il Mezzogiorno del 22) facciano cambiare linea all'esecutivo.