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POLITICA

Tensione Lega-M5S

Dl fisco, Salvini: "Il decreto resta così com'è, il testo è quello votato da tutti in Cdm"

"Non possiamo approvarlo e modificarlo il giorno dopo" afferma il vicepremier, intervenendo sulla polemica esplosa dopo che Di Maio ha denunciato 'manomissioni' al testo del decreto. Conte annuncia: "Rileggerò tutti gli articoli" e convoca il Cdm per sabato.  "Se serve ci sarò" dice Salvini in serata. Intanto, M5s minaccia: "Modifiche o salta tutto"

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"Il decreto resta. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo". Così il vicepremier Matteo Salvini a Bolzano, che aggiunge:"Ognuno prenda le sue responsabilità".

"Nel decreto Genova - aggiunge - è stato inserito un condono per le case abusive di Ischia. Per carità, c'è stato un terremoto, però poi non puoi rivedere la tua posizione su Equitalia".

A 24 ore dallo scoppio del caso della "manina", che avrebbe ampliato le maglie del condono, il nodo della pace fiscale resta ed è tutto politico, fotografato da una giornata di scontro totale tra M5S e Lega. Per il Movimento il decreto è stato cambiato e serve un nuovo Cdm per riscriverlo. Per la Lega ogni modifica è stata concordata nel Cdm di lunedì e un nuovo vertice è inutile.

Conte convoca il Cdm, la Lega fa muro poi Salvini media: "Se serve ci sarò"
Lo scontro arriva fino a Bruxelles, da dove il premier Giuseppe Conte convoca un nuovo Cdm, per sabato, dopo che avrà fatto un personalissimo fact checking sul testo "incriminato". Prima Matteo Salvini e poi la Lega fanno sapere che non ci saranno boicottando, di fatto, l'iniziativa del capo del governo. "Domani inizio a Cles la mattina e finisco a Trento a tarda notte. Sabato mattina sono a Cernobbio. Domenica ho il derby, entro in clima derby e non posso occuparmi di altro..." aveva detto il vicepremier, gli avevano fatto eco i ministri leghisti: "Senza Salvini non ci saremo". Poi, in serata, Salvini va alla mediazione: "Se serve che ci sia in Cdm, ci sarò". E tende la mano a Di Maio: "Risolviamo i nodi, se interni a 5S lavoriamoci".

"La mano rotta? Non è la manina..."
La mano rotta "non è colpa della Raggi, sono caduto io mentre correvo ai Fori imperiali come un fesso... Non è la manina con cui si correggono i decreti di notte, no no. Anche perché io sono destro, quindi con la sinistra non riesco a correggere nulla", ha poi scherzato il vicepremier. E la 'manina' che secondo Di Maio avrebbe cambiato il decretofiscale? "Non ho tirato io fuori il giallo. Che ne so io della manina...", risponde. "Io quando firmo un contratto o approvo un decreto lo mantengo, ma non è che possiamo ricominciare tutto daccapo. Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni o scie chimiche...", aggiunge. Di Maio chiede di cambiare? "In Consiglio dei ministri c'eran tutti, eh. Mica c'ero solo io...".




Conte: "Cdm sabato per esiti di rilettura decreto"
"Sabato mattina consiglio dei Ministri, venerdì rileggerò tutti gli articoli del decreto- annuncia il premier da Bruxelles, confermando il Cdm. "Sabato porterò il risultato della rilettura e avremo possibilità di confermare la deliberazione assunta alla luce del coordinamento tecnico dei testi che potrebbe essere necessario o per diradare qualche dubbio politico che nel frattempo è insorto".

M5s: modificare il testo o salta tutto
Via dal dl fiscale lo scudo penale per i reati di riciclaggio e lo scudo fiscale sui capitali all'estero. Se il decreto non sarà modificato, rischia di saltare tutto. E' questa la linea di M5s, senza se e senza ma, che si aspetta - secondo quanto si apprende da fonti di governo autorevoli - che la Lega sia d'accordo nel togliere queste norme anche per rispettare il contratto di governo, che tiene in piedi l'esecutivo giallo-verde. I 5 stelle, sempre secondo quanto trapela, non sono disposti a cedere di un millimetro su questi punti. E viene spiegato che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è il primo a non voler cedere a nessun tipo di compromesso, a "non volersi far prendere in giro", avendo partecipato anche lui ai vertici che si sono susseguiti prima della riunione del Cdm di lunedì scorso, vertici che si sono conclusi con l'accordo con 'stretta di mano' tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il tema è sensibile per i pentastellati anche perché tra due giorni - sabato e domenica - ci sarà la kermesse M5s a Circo Massimo a Roma e lì Di Maio vuole raccontare e difendere la manovra economica con alcune norme contenute in essa, in primis reddito di cittadinanza, tenendo lontano la parola condono, indigeribile per il suo elettorato.

Sull'argomento era già intervenuto in mattinata il presidente della Camera, Roberto Fico,  "fermamente contrario allo scudo fiscale". A Fico ha fatto eco il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro: alle Camere dl senza condoni né scudi.

Fraccaro: norme non concordate, alle Camere Dl senza condoni né scudi
"Nel testo del decreto fiscale sono state inserite norme non concordate in consiglio dei Ministri. Se qualche nostalgico del passato pensa di fermare il cambiamento si sbaglia, quelle norme spariranno. Alle Camere invierò solo un testo pulito: con noi niente scudi né condoni". 

Fico: "Contrario a scudo fiscale"
Ma altre autorevoli voci si levano all'interno del MoVimento.  "Al di la' di cosa sia successo, su cui il Consiglio dei ministri vedra' nella sua interlocuzione, io sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo".Cosi' il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i cronisti dello scontro sul dl fiscale e della denuncia del vicepremier Di Maio sulla 'manina' intervenuta a suo dire per modificare il testo.Contrario allo scudo fiscale? "Certo", risponde la terza carica dello Stato. E alla domanda se sia contrario anche a tutto il pacchetto sulla 'pace fiscale' risponde: "Questo e' un discorso lungo. 

La Lega: "M5S conosceva bene il testo"
Ma i 'big' del Carroccio respingono ogni tipo di accusa. "Le accuse di Di Maio? Colpa delle divisioni interne loro, hanno organizzato la festa nel week end, dovevano alzare i toni e respingere le critiche subite dalla base", spiega un esponente del partito di via Bellerio. "Il testo lo conoscevano da una settimana. Non e' possibile pensare che ci siano servitori dello Stato che si mettano a truccare le carte", sottolinea un altro deputato. "Lo conoscevano tutti", conferma anche un membro del governo, il viceministro dell'Economia Massimo Garavaglia.