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ECONOMIA

Conti pubblici

Manovra, Moscovici: la revisione è buon segnale

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Il fatto che la "traiettoria pluriannuale" sul deficit "sia stata rivista è un buon segnale".Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, rispondendo a una domanda sulla situazione dell'Italia a margine del Forum Internazionale delle Americhe a Parigi.

"Non parlo di procedure di infrazione, parlare così è improprio. Ricordo semplicemente quelle che sono le  regole: la Commissione Ue è incaricata dai trattati, questo è il suo ruolo, poi spetta a Consiglio Ecofin e l'Eurogruppo decidere e assicurare la sorveglianza di bilancio".

Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, amargine dell'International Economic Forum of the Americas a Parigi, ha risposto cosi' alla domanda se l'Italia rischiasse una procedura d'infrazione Ue sui conti pubblici nonostante lare cente revisione annunciata dal governo.   "Questo - ha aggiunto Moscovici - l'esecutivo Ue lo fa sulla base di due criteri: l'ammontare del deficit nominale che deve essere inferiore al 3%, ma anche sulla base di come evolvono i deficit strutturali che devono ridursi. Il dato attuale è dello 0,6% per il 2019 per l'Italia come per altri Paesi". Moscovici ha quindi ricordato che esistono "deviazioni autorizzate, in funzione di quello che osserviamo: possiamo accettare un bilancio senza osservazioni, come conforme o globalmente conforme, possiamo anche discutere con le autorità del Paese in questione o chiederli di ripresentarne un altro. Questa è la teoria, aspettiamo il 15 ottobre per passare alla pratica".Tutto questo, ha concluso, "dobbiamo farlo sulla base di dati effettivi di una traiettoria dettagliata. Per questo resto totalmente nello spirito del dialogo, il dialogo costruttivo,resto in ascolto di questo primo segnale positivo". 

Fonti Ue, giudizio Commissione sarà su obiettivi 2019
La valutazione della Commissione europea sul rispetto delle regole di bilancio da parte dell'Italia riguarderà gli obiettivi per il 2019 e non quelli per gli anni successivi. Lo riferiscono fonti Ue, dopo che il governo italiano ha fatto sapere che potrebbe rivedere al ribasso gli obiettivi del deficit/Pil a partire dal 2020.