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POLITICA

C'è anche la norma sul Tfr in busta paga

Il Cdm vara manovra da 36 miliardi. Renzi: "E' la più grande riduzione tasse di sempre"

Il provvedimento sarà di 6 miliardi superiore rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi. Maggiore lotta all'evasione fiscale e Tfr in busta paga

 

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Diciotto miliardi di tagli alle tasse per "far ripartire la crescita" in Italia. Ieri il premier Matteo Renzi lo aveva anticipato su Twitter.


Renzi sfida Ue e sindacati
L'articolo 18 come emblema di una riforma del lavoro che dimostra, secondo il premier, un governo virtuoso sul fronte delle riforme. Ruota intorno ad un numero ricorrente, il 18, la sfida che Renzi ingaggia per evitare bocciature europee e piegare le molte resistenze che si annidano tra i sindacati e nella sinistra del partito.

"Una manovra corposa"
"E' una manovra corposa, altro che cosmesi ", è il messaggio che il premier manda.
Fino all'ultimo minuto, in una giornata vorticosa di incontri con gli staff tecnici di Palazzo Chigi e del Tesoro, il premier ha tirato al massimo la coperta delle risorse per mandare chiaro il messaggio a tutti gli interlocutori, dagli industriali ai sindacati, dai burocrati europei alla sinistra Pd. "Nessuno aveva fatto né a sinistra né a destra una manovra così espansiva e significativa di tagli alle tasse", insiste il presidente del consiglio. Già pronto ad affrontare i malumori degli Enti Locali ed i molti distinguo che saliranno dai sindacati.

I tagli 
"Il governo e tutti i ministeri hanno realizzato la fetta principale dei tagli, 15 miliardi alla faccia di chi non ci credeva. Voglio vedere se i cittadini non capiranno il piccolo contributo chiesto a Regioni e Comuni", si difende l'ex sindaco che sul tema delle autonomie non ha alcuna voglia di andare allo scontro con i suoi ex colleghi. Proprio sulla richiesta ai comuni di anticipare al 2015 il pareggio di bilancio si è già saldato un asse nel Pd che unisce Francesco Boccia e Matteo Richetti che stanno valutando una raccolta di firme tra i parlamentari dem per scongiurare un rientro che potrebbe comportare grossi sacrifici.    

"Rispettiamo le regole europee"
Ma non guarda solo alla partita interna la prima legge di stabilità di Renzi. La manovra sarà inviata alla commissione europea in attesa dell'esame delle prossime settimane. Ma il premier l'ha già descritta nei colloqui telefonici avuti con il commissario agli Affari Economici Katainen e con la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande. "Noi siamo dentro il rispetto delle regole europee per come la Ue le ha spiegate. Se ci sono questioni specifiche comunque rispondiamo", è la sicurezza con cui, dalla sala stampa di Palazzo Chigi, il presidente del consiglio si prepara al check europeo.

Come a dire le regole sono chiare, l'Italia rispetta il tetto del 3 per cento, pur ricavando in deficit 11 miliardi, ma anche l'Ue deve attenersi a quanto concordato. "Nella lettera alla commissione - fa presente Renzi - noi abbiamo gia' fatto presente che per l'Italia vale la duplice categoria delle circostanze straordinarie: riforme strutturali e situazione economica".

Il messaggio è stato inviato forte e chiaro, il premier ostenta sicurezza anche se, tra i fedelissimi, Filippo Taddei ammette che "non è scontato che la Commissione Ue dia il suo assenso anche se difficilmente l'Europa potrà dare un giudizio negativo".