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ITALIA

Marche: centrodestra, "no a somministrazione pillola abortiva Ru486 nei consultori"

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La regione vuole seguire le orme dell'Umbria: no alla somministrazione della pillola abortiva Ru486 nei consultori, non applicando le linee guida del Ministero della Salute.

Una presa di posizione al momento tutta politica, con la bocciatura ieri di una mozione dem da parte del consiglio regionale delle Marche, che ha provocato le proteste dei partiti di centrosinistra, in primis vari esponenti del Pd (in arrivo anche un'interrogazione) e di varie sigle e associazioni femminili.

Dall'altra parte, con il centrodestra, diverse organizzazioni Pro life.

Ma a far discutere sono soprattutto le argomentazioni di Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel consiglio regionale delle Marche che si dice "stupefatto dell'arroganza del pensiero unico".

"La legge 194 è una legge di stato e come tale va rispettata, magari rivista, poiché ritengo che vada applicata totalmente e non solo limitatamente alle norme di interruzione della gravidanza", osserva.

"L'accessibilità all'interruzione di gravidanza è sempre stata garantita, però chiarisco e rilancio sul merito politico". E cita l'esempio di una scuola media in un quartiere di Ancona, frequentata solo da figli di stranieri, "perché in quel quartiere non ci sono più figli di italiani: "Un plesso scolastico che non ha più italiani. C'è stata una sostituzione".

Per questo, "occorre approvare subito una '194' in difesa della libertà delle donne di fare figli, che permetta alle giovani coppie di accedere immediatamente al sostegno per la maternità, asili nido e scuole materne gratuite, libri di testo gratuiti dalle elementari alle superiori e gli attuali modesti assegni familiari finalizzati solo alle spese domestiche, implementati significativamente in caso di più figli. Allora sì - insiste - che non ci sarebbe la sostituzione in quell'edificio scolastico. Anche gli italiani hanno diritto di vivere come popolo e di riprodursi, non dobbiamo essere ridotti come i 'nativi americani', tanto citati oggi dal presidente Biden".

Ragionamenti respinti seccamente, tra gli altri, dalla sottosegretaria allo sviluppo economico Alessia Morani: "dichiarazioni folli" e "posizioni assurde", una "furia ideologica che vuole riportare le Marche al medioevo dei diritti".

Per il deputato Pd mario Morgoni "la destra al governo delle Marche comincia a esibire il suo volto reazionario" e il senatore Dem Francesco Verducci, ammonisce che alla fine "anche l'Umbria ha dovuto fare un passo indietro, vergognoso l'uso strumentale dei valori della famiglia contrapponendola ai diritti della donna".