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POLITICA

Il sindaco di Roma

Marino, Orfini lo difende: "Decidono i romani" Grillo duro: "Città sommersa da topi e clandestini"

Il commissario del Pd Roma frena sugli attacchi al primo cittadino da parte del premier: "Non decidiamo io o Renzi, Ignazio ha vissuto quelle parole come uno stimolo a fare di più". Duro invece il leader 5Stelle che affida a twitter il suo pensiero 

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"Il Partito democratico non ha assolutamente mollato Marino, è il sindaco che ha vinto le primarie e le elezioni e ha il dovere di governare questa città". Matteo Orfini, commissario del Pd Roma e presidente del Partito Democratico, torna sulle parole di Renzi rivolte al sindaco della capitale: "Se torna 'Renzi 1', fossi in Marino non starei tranquillo" aggiungendo poi: "Ignazio è una persona perbene. Chi ruba è un ladro, chi non ruba è onesto ma chi è onesto deve essere anche capace".

Orfini, durante la presentazione della Festa dell'Unità 2015 della Capitale al Nazareno, ha spiegato: "Marino non resta o va via dal suo posto perché lo decide Orfini o Renzi, la sua fonte di legittimazione sono i cittadini che lo hanno votato ed eletto".

Dura presa di posizione invece di Beppe Grillo che ha affidato a twitter il suo pensiero: "Elezioni per Roma il prima possibile. Prima che la città venga sommersa da topi, dalla spazzatura e dai clandestini #marinodimettiti". Un commento che non è piaciuto anche tra le fila dei 5Stelle, per l'accostamento tra topi, rifiuti e migranti, e che il leader pentastellato ha corretto in un più politicamente corretto:


Intanto, il Consiglio regionale del Lazio ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del governatore Nicola Zingaretti con 30 voti a sfavore, e 18 a favore. In Aula erano presenti 48 consiglieri su 51. Al momento del voto non erano in Aula i consiglieri Adriano Palozzi (FI) e Olimpia Tarzia (Lista Storace). Mancante anche il voto del consigliere Luca Gramazio (FI), arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale e non ancora sostituito. La mozione era stata presentata dalle opposizioni di centrodestra dopo la relazione della scorsa seduta su Mafia Capitale dello stesso presidente della giunta.

Deciso ad andare avanti Zingaretti ha detto: "E'' sbagliato che la politica getti la spugna e dica 'non c'è piu' niente da fare, la  situazione è compromessa, ha vinto il crimine' - ha concluso - questa battaglia di rivendicazione dell'autonomia della buona politica mi sento di portarla avanti finché ne avrò le forze con grande determinazione, perché se non lo facciamo finisce come quel vecchio film 'War Games' in cui a un certo punto il computer ammette che non ci sono vincitori tra i contendenti perché quello che muore è l'istituzione di fronte alla resa".