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MONDO

Il dibattito sui fucilieri di Marina detenuti in India

Marò, il ministro della Difesa Mauro: "Uniti per una soluzione con onore e senza macchia"

Appello all'unità nazionale sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Pier Ferdinando Casini: "Serve una commissione parlamentare d'inchiesta"

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Il ministro della Difesa, Mario Mauro
Roma
Tutto il Paese deve stringersi “ancora più attorno ai nostri due ragazzi, per fare sentire a loro, e all'India, la nostra determinazione affinché l'incidente del 15 febbraio 2012 sia esaminato senza pregiudizi”. Con un editoriale sul quotidiano Il Tempo, il ministro della Difesa, Mario Mauro, si appella “all’unità della nazione” sulla vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che stanno vivendo “giorni oggettivamente
difficili". Il tema continua a far discutere, anche perché che dall’India continuano ad arrivare voci che parlano di possibile pena di morte. Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, chiede una commissione d’inchiesta “ma dopo il rientro dei due militari a casa”.
 
Mauro: “Una soluzione con onore e senza macchia”
“Come ministro della Difesa – scrive Mario Mauro sul Tempo - ritengo di avere il dovere di rifuggire dalla retorica, che non serve a nessuno, adoperandomi alla pari dell'intero governo, e sono certo dell'Italia tutta, invece per facilitare ogni azione che avvicini la soluzione del caso. Una soluzione che sia con onore e senza macchia".
 
“Unità della nazione”
“In questo momento – continua Mauro - occorre coesione e vicinanza, evitando divisioni e scambi di accuse che nulla portano alla soluzione del caso e al sostegno della causa di Massimiliano e Salvatore, che devono essere e sono la prima delle nostre preoccupazioni”. Poi aggiunge: “Essi devono sapere che il governo è loro vicino e lo sarà fino in fondo. Non a parole, ma preparando e predisponendo tutte le misure del caso, in stretto e costante coordinamento e con l'unico pensiero di riportarli a casa".
 
Casini: serve una commissione d’inchiesta
Dalle colonne del Corriere della Sera, invece, il presidente della Commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini chiede una commissione d’inchiesta parlamentare. “Sarà, a mio parere, lo strumento più serio perché questa vicenda si concluda assegnando a ciascuno la sua precisa parte di responsabilità. Ma solo dopo il rientro dei due militari a casa, non prima”.
 
“Evitare i polveroni”
Casini ritiene inoltre che “l'esasperazione della campagna elettorale in corso in India e la crescente influenza nazionalista possano essere contrastate più efficacemente da parte nostra mettendo a punto nelle sedi competenti strategie serie che chiamino in causa autorità sovranazionali nell'ambito della giurisdizione Onu. Di qui il vertice che si è svolto ieri in sede di governo e le determinazioni che potranno avere anche un carattere riservato per evitare un gigantesco polverone che, a questo punto, può solo danneggiare ulteriormente i nostri Marò”.
 
Tajani: possibili reazioni forti dall’Europa
Il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, annuncia che è pronto a scrivere “al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e al capo della diplomazia dell'Ue, Catherine Ashton, per sottoporre loro la questione di come reagire a un'eventuale richiesta di pena di morte". "Qualora dovesse essere richiesta la condanna a morte - avverte Tajani - l'Europa non potrebbe che reagire in maniera forte, per esempio interrompendo la trattativa per l'accordo di libero scambio in corso con l'India".