Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Maro-tre-anni-fa-arresto-di-Latorre-e-Girone-Una-vicenda-che-non-trova-soluzione-cfdb9e36-43e0-4321-af29-de3d5274f22f.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il Tribunale Speciale

Marò: tre anni fa l'arresto di Latorre e Girone. Una vicenda che non trova soluzione

Il 19 febbraio del 2012 Salvatore Girone e Massimiliano Latorre vengono arrestati con l'accusa di aver ucciso i due pescatori indiani a bordo della St Antony. Da quel momento inizia la loro odissea nel sistema giudiziario indiano. Dopo tre anni rinviata al 12 marzo l'ennesima udienza.

Condividi
India
Doveva essere oggi ma è stata rinviata. Di nuovo. Non il 20 febbraio - il giorno dopo il terzo anniversario dell'arresto di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ancora senza capi d'accusa - bensì il 12 marzo, dopo un altro appuntamento cruciale. Il 9 marzo infatti i magistrati indiani dovranno verficare se ministeri competenti e la polizia investigativa Nia hanno risposto ad una richiesta di parere sull'istanza italiana tendente ad eliminare la stessa Nia dal processo. Il magistrato non era in aula, si è accordato per telefono con i legali di Latorre e Girone. E così, per l'ennesima volta, l'eventuale soluzione della vicenda dei due fucilieri slitta almeno di tre settimane. 

Come vivono oggi Latorre e Girone
Dopo essere stato operato a Milano per un ictus, Massimiliano Latorre si trova a Taranto, con un permesso speciale per la convalescenza (il suo rientro in india è previsto per la fine di aprile). Salvatore Girone invece è a New Delhi: vive presso l’Ambasciata Italiana e collabora con l’addetto militare.

Le parole di Mattarella: “Serve massimo impegno”
Lo aveva detto il 3 febbraio, poco dopo essersi insediato. Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “occorre continuare a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trovi al più presto una conclusione positiva con il loro definitivo ritorno in Patria”.

Tre anni e nessun capo d'accusa
Sono passati tre anni da quando Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono stati arrestati in India il 19 febbraio del 2012 dopo aver ucciso, secondo l’accusa, i due pescatori della St Antony scambiandoli per pirati. Loro hanno sempre sostenuto di aver solamente sparato alcuni colpi di avvertimento. Da quel momento quello che è un caso giudiziario internazionale è rimasto senza capi di imputazione per i due fucilieri della Marina, trasformandosi così in una matassa intricatissima che nessuno sembra saper sciogliere. 

Il braccio di ferro tra Roma e Delhi
La vicenda giudiziaria continua a cambiare scenario. In un primo momento, in base al Sua Act – la legge antiterrorismo – si parla di pena di morte, spettro poi cancellato dalla Nia, la polizia indiana. La Corte Suprema poi accetta il ricorso italiano per eliminare il Sua Act ma così elimina anche la Nia, che non può formalizzare i risultati dell’inchiesta perché non può lavorare in base alle leggi antiterrorismo. Secondo la giurisprudenza prevalente per un incidente di questo tipo avvenuto a 20,5 miglia nautiche dalla costa - in acque contigue a quelle territoriali ma pur sempre internazionali - il diritto penale indiano e' inapplicabile. Cosi' l'India ha concesso la sua prima apertura, ricordando che il caso e' "sub judice", ma ammettendo di "avere allo studio una proposta italiana per una soluzione consensuale della crisi". Da tempo, pur senza fare passi concreti, la Farnesina parla di uscire dall’impasse con “l’internazionalizzazione della causa”: pratica che potrebbe portare ad una svolta ma non certo ad una riduzione dei tempi per trovarla.