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MONDO

Vertice a Palazzo Chigi sulla vicenda dei due fucilieri

Marò, Governo: "L'India tenga fede alle promesse: no alla pena di morte"

Il permier Letta soddisfatto per la soliderietà dell'Ue e l'invio di una delegazione parlamentare per manifestare vicinanza ai due militari. L'inviato del governo per il caso dei marò, Staffan De Mistura: "Lunedì chiederemo il rientro in Italia"

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I due Marò
Roma
"Il governo italiano ribadisce la propria ferma aspettativa che il governo indiano tenga fede alle assicurazioni fornite, coerenti con le indicazioni della Corte suprema, riguardo al fatto che il caso in questione non rientra tra quelli oggetto della normativa antipirateria (che prevede la pena di morte, ndr)". Lo si legge in un comunicato diffuso dopo il vertice a Palazzo Chigi sulla vicenda dei due fucilieri, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India per l'uccisione di due pescatori.

All'incontro, presieduto dal premier Enrico Letta, erano presenti  il minstro degli Esteri, Emma Bonino, quello della Difesa, Mario Mauro, e l'inviato del governo per il caso dei marò, Staffan De Mistura.

Letta soddisfatto della solidarietà dell'Ue
"Registro con soddisfazione le espressioni di solidarietà provenienti dall'Unione Europea e
l'intenzione delle nostre Camere di inviare una delegazione parlamentare per manifestare vicinanza e sostegno ai marò. Il governo proseguirà la propria azione anche a  livello internazionale". Lo dice il premier Enrico Letta in una nota.

Il Ministro Mauro: "Utile la posizione del governo"
"La posizione che il governo sta tenendo in questi giorni è molto utile al conseguimento degli obiettivi minimi ma indispensabili affinché sia rispettata la dignità dei nostri fucilieri e garantita nel tempo la soluzione al caso" ha commentato Mauro.

De Mistura: "Lunedì chiederemo il rientro in Italia"
Al termine dell'incontro parla anche De Mistura: "In attesa di sviluppi, chiederemo alla Corte suprema indiana di far rientrare in Italia i due fucilieri". 

L'inviato del governo per il caso marò ha aggiunto che il premier Enrico Letta, con i ministri Emma Bonino e Mario Mauro, ha deciso di mantenere ferma la rotta, con una posizione decisa e determinata, alla luce della petizione presentata dall'Italia alla Corte Suprema indiana il 13 gennaio.
 
"Lunedì - ha precisato De Mistura - non ci aspettiamo una decisione della Corte, ma sarà l'occasione per i nostri avvocati di insistere fortemente perché si accelerino i tempi".   I legali di Salvatore Girone e Massimo Latorre illustreranno alla Corte Suprema i contenuti del ricorso italiano presentato il 13 gennaio.

Il ricorso dell'Italia 
Nella petizione urgente presentata alla Corte suprema indiana dal governo italiano, lo scorso 13 gennaio, si sollecita la formulazione da parte indiana del capo d'imputazione, si esprime ferma opposizione all'eventuale ricorso alla legge sulla sicurezza marittima (SUA Act, che prevede la pena di morte) e si chiede che i marò possano rientrare in Italia in attesa del processo.

Il ministro Bonino: “Tutte le opzioni sono sul tavolo se l'India apre alla pena di morte"
In un’intervista pubblicata oggi sul Corrirere della Sera, la titolare della Farnesina, parla del caso dei Marò, ribadendo che "tutte le opzioni sono sul tavolo", se si dovesse procedere sulla base della legge che prevede la pena capitale.

Sul piano diplomatico, spiega il ministro, la questione "è già internazionalizzata. E altre strade possono essere esplorate, oltre a quella di arrestare i colloqui di liberalizzazione commerciale tra Ue e India: strade più politiche". Tra le opzioni non escluse, anche un'offensiva per allontanare l'ipotesi che New Delhi ottenga un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: “Speriamo di non arrivare a tanto” ha dichiarato il minstro.
 
Quanto alla delegazione parlamentare che dovrebbe partire per l'India, per la titolare della Farnesina "se vanno come squadra, guidati dai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa è positivo. Non lo è se torniamo alla modalità delle prime donne".